Presentato il ricorso contro il voto online che a settembre ha incoronato Luigi Di Maio candidato premier del M5S. Lo riferisce all'Adnkronos l'avvocato Lorenzo Borrè. Il ricorso è stato presentato al Tribunale di Roma su mandato dell'iscritto Riccardo Di Martiis. Oggetto dell'impugnazione, spiega Borrè, la presunta "violazione dell'articolo 7 del Non Statuto che attualmente dispone l'incandidabilita di quanti siano sottoposti a procedimento penale 'qualunque sia la natura del reato ad essi contestato'".
"Altri motivi - prosegue l'avvocato - riguardano l'illegittimità delle regole che hanno limitato la candidabilita ai soli portavoce, in violazione del principio di uguaglianza degli associati; l'esclusione della candidabilita degli espulsi reintegrati dal Tribunale per i quali pende attualmente il giudizio di merito; vizi di omessa comunicazione a diversi associati dell'indizione delle votazioni; conseguente impossibilità di esercizio del voto per mancanza di informazione; disfunzioni del sistema operativo che non hanno consentito il voto ad altri iscritti".