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Renzi attacca Bankitalia e Consob

12 novembre 2017 | 11.10
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Renzi attacca Bankitalia e Consob

Durissimo attacco di Renzi a Bankitalia e Consob. Dopo aver espresso forti critiche al governatore di Banca d’Italia, oggi il segretario Pd si esprime con una lettera al quotidiano La Stampa, dove smentisce "radicalmente" quanto riportato ieri in un 'retroscena' pubblicato dallo stesso quotidiano, dedicato alla vicenda. E dove torna ad attaccare gli organismi di vigilanza.

"Anziché continuare a evocare la vicenda Banca Etruria, su cui pure sarà interessante nelle prossime settimane ricostruire sul serio l’accaduto anziché usarla come comodo alibi per azzerare ogni critica, sarebbe interessante - afferma Renzi - capire che cosa è accaduto nella vigilanza sugli istituti veneti e non solo. E non basterà cercare di scaricare in modo irresponsabile le colpe sui predecessori, più o meno autorevoli, come qualcuno potrebbe immaginare di fare, contro la nostra opinione".

"Non è vero infatti che il Governo non sia stato informato per tempo dei commissariamenti delle banche in crisi, a cominciare da Banca Etruria. Ogni passaggio è stato concordato tra Palazzo Chigi e Mef in perfetta sintonia e tutto si è svolto in un clima di piena collaborazione istituzionale con Banca d’Italia. E anche dopo il commissariamento di Banca Etruria, avvenuto nelle prime settimane del 2015, il rapporto tra il Governo e Banca d’Italia è sempre stato corretto", aggiunge Renzi. Dunque, a detta di Renzi, "nessuna freddezza legata alle vicende di Banca Etruria, nessuna mancata collaborazione: il Governo, che ha agito in modo concertato e coeso come potrà agevolmente confermare il ministro Pier Carlo Padoan, e la Banca centrale hanno cercato insieme di affrontare le numerose sfide che si sono presentate in quei mesi. Nessun problema istituzionale, dunque. Nessuno".

"Il giudizio politico negativo sulla gestione degli organismi di vigilanza, che il Pd ha espresso nelle sedi proprie istituzionali al momento del rinnovo degli incarichi, non prima né dopo, non trae dunque spunto da presunte difficoltà istituzionali ma da una constatazione: le cose non hanno funzionato come avrebbero potuto e dovuto. Il nostro giudizio politico è che in questi anni Banca d’Italia e Consob non abbiano garantito un sistema di controlli efficiente", aggiunge Renzi, per il quale "se in questi anni le autorità della vigilanza avessero passato il proprio tempo leggendo meglio i documenti dei loro colleghi anziché parlando coi giornalisti per raccontare discutibili retroscena, probabilmente il mondo del credito e della finanza oggi starebbe meglio.

"Aziende hanno chiuso per la mancanza di credito, famiglie e risparmiatori hanno pagato un prezzo talvolta salato, funzionari di banca hanno perso il posto di lavoro. La politica ha il dovere di non voltare le spalle a questa gente. E il Pd non potrà mai accettare che su questa vicenda cali un velo di ipocrisia. Dire e ribadire la verità, allora: non per regolare conti del passato ma per aiutare l’economia italiana del futuro", conclude Renzi.

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