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Rousseau, problemi di privacy

02 gennaio 2018 | 18.58
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Rousseau, problemi di privacy

Il Garante della privacy si riserva di valutare sanzioni nei confronti dell'Associazione Rousseau, responsabile del trattamento dati del sito del Movimento 5 Stelle e della piattaforma Rousseau, al termine dell'indagine sugli attacchi hacker che nei mesi scorsi hanno coinvolto il sistema operativo e altri siti web riconducibili al M5S.

Nei mesi di agosto e settembre, a seguito di notizie di stampa e di alcune segnalazioni pervenute all'Ufficio, il Garante ha infatti aperto un'istruttoria in relazione agli episodi di violazione dei sistemi informatici M5S.

TRATTAMENTO DATI - "La mancata designazione delle società Wind Tre S.p.a. e Itnet S.r.l. quali responsabili del trattamento dei dati personali degli utenti dei diversi siti riferibili al Movimento 5 Stelle - si legge nel provvedimento del 21 dicembre, reso noto oggi - configura l'illiceità del trattamento medesimo in ragione della comunicazione dei dati a soggetti terzi, in mancanza del consenso degli interessati".

EVENTUALI SANZIONI - Pertanto, l'Authority "si riserva di verificare, con autonomo procedimento, la sussistenza dei presupposti per l'eventuale contestazione delle sanzioni amministrative di cui all'art. 162, comma 2bis del Codice".

LA SICUREZZA - Nel provvedimento il Garante indica una serie di misure per aumentare il livello di sicurezza del sistema operativo, per rendere più consapevoli gli utenti dei flussi di dati personali (sia rispetto alle varie componenti della cosiddetta galassia 5 Stelle, sia rispetto alle società esterne che svolgono ruoli di supporto tecnico) e per evitare il ripetersi di episodi simili.

LA DENUNCIA - Il Garante ricorda inoltre che dopo gli attacchi informatici, l'Associazione Rousseau ha presentato una denuncia per il tramite della Polizia Postale e delle telecomunicazioni di Milano. "Nel corso dell'accertamento ispettivo - si legge nel provvedimento - l'Autorità ha chiesto informazioni in ordine ai soggetti addetti alle funzioni di 'amministratore di sistema' relativamente ai sistemi software di base (sistemi operativi, sistemi di gestione di base dati e sistemi di gestione dei contenuti) a servizio della piattaforma Rousseau".

CASALEGGIO - Al riguardo Davide Casaleggio, legale rappresentante dell'Associazione Rousseau, "nel fornire copia di un contratto per servizi di housing e sicurezza gestita stipulato dall'Associazione Rousseau con Wind Tre S.p.a., ha dichiarato che 'le funzioni sistemistiche sono affidate da Wind Tre S.p.a. alla società Itnet S.r.l. che mette a disposizione dell'Associazione alcuni tecnici'; peraltro, con successiva nota trasmessa in data 18 ottobre 2017, il dottor Casaleggio ha fornito i nominativi di quattro soggetti ai quali sono stati conferiti ruoli (e relative funzioni) riconducibili alla figura del c.d. 'amministratore di sistema'". Ma le due società, evidenzia il Garante, "dovrebbero essere entrambe nominate quali responsabili del trattamento da parte del relativo titolare".

SOFTWARE - "Il portale web del Movimento 5 Stelle e parte della piattaforma Rousseau sono stati realizzati avvalendosi di un prodotto software, il Cms Movable Type che, nella versione Enterprise 4.31-en, è risultata affetta da indiscutibile obsolescenza tecnica", mentre "il blog www.beppegrillo.it utilizza invece una versione del Cms Movable Type ancora più risalente (versione 3.35), con la quale la registrazione delle password avveniva in chiaro" sottolinea l'Authority a chiusura dell'indagine sugli attacchi hacker che ad agosto hanno colpito il sistema operativo del M5S.

HACKER - "Le obsolescenze dei Cms (sistemi di gestione dei contenuti), oltre a esporre i dati personali trattati a rischi di accesso abusivo (rischi derivanti dalle vulnerabilità informatiche già note e segnalate dallo stesso produttore), ha condizionato l'efficacia di alcuni accorgimenti tecnici adottati successivamente dall'Associazione a seguito delle intrusioni informatiche; ad esempio il portale non realizzava policy efficaci sulla qualità delle password, ammettendo l'uso di password banali, facilmente esposte alla decifrazione e ad attacchi di tipo brute force anche in modalità interattiva online", spiega il Garante della privacy.

PREVENZIONE - Inoltre, "i vulnerability assessment commissionati dall'Associazione Rousseau hanno evidenziato una serie di criticità cui sarebbe stato possibile porre rimedio avvalendosi di una metodologia di sviluppo del software maggiormente strutturata, che avesse contemperato la tempestività realizzativa delle nuove funzionalità con una attenta valutazione e prevenzione dei rischi informatici".

VOTO ON LINE - Inoltre, "con riferimento al database Rousseau, il documento trasmesso all'Autorità recante 'Estratto delle tabelle principali di Rousseau' ha permesso di valutare alcuni aspetti relativi alla riservatezza delle operazioni di voto elettronico svolte tramite la piattaforma; in particolare, l'esame delle predette tabelle ha mostrato come l'espressione del voto da parte degli iscritti, in occasione della scelta di candidati da includere nelle liste elettorali del Movimento o per orientare altre scelte di rilevanza politica, venga registrata in forma elettronica mantenendo uno stretto legame, per ciascun voto espresso, con i dati identificativi riferiti ai votanti" sottolinea il Garante.

I NUMERI DI TELEFONO - "Nello schema del database risulta infatti che ciascun voto espresso sia effettivamente associato a un numero telefonico corrispondente (come del resto confermato dal dottor Casaleggio in sede ispettiva, cfr. verbale 5 ottobre 2017) al rispettivo iscritto-votante. Tale riferimento sarebbe mantenuto nel database per asserite esigenze di sicurezza, comportando, tuttavia, la concreta possibilità di associare, in ogni momento successivo alla votazione, oltre che durante le operazioni di voto, i voti espressi ai rispettivi votanti", spiega l'Authority.

IL TRACCIAMENTO - "La possibilità di tracciare a ritroso il voto espresso dagli interessati - prosegue il Garante - non risulta neppure bilanciata, per esempio, da un robusto sistema di log degli accessi e delle operazioni svolte da persone dotate dei privilegi di amministratore della piattaforma che consenta, almeno, di condurre a posteriori azioni di auditing sulla liceità dei trattamenti attuati dal detentore dell'archivio elettronico".

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