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Francesca Barra striglia Vittorio Feltri

31 gennaio 2018 | 13.57
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"Vorrei chiedere a Vittorio Feltri e a chi la pensa come lui di vestire i nostri panni per almeno un'ora nella loro vita, di sedersi alla stessa scrivania di un collega, di svolgere le stesse mansioni, con lo stesso ruolo, lo stesso investimento di tempo, con la stessa qualità. Eppure, a fine mese, vedere che lo stipendio non è uguale... e chiedersi 'ma perché? Per un pregiudizio da Medioevo?'". E' il messaggio che Francesca Barra ha inviato al direttore di 'Libero' attraverso un video pubblicato sulla pagina Facebook del Partito democratico e condiviso dalla giornalista sul proprio profilo.

Filmato che arriva in risposta a quanto scritto sulle colonne del quotidiano dallo stesso Feltri, secondo cui - si legge nel post che accompagna il video - "le donne che pretendono di avere lo stesso stipendio degli uomini hanno una sola via di uscita: evitino di sposarsi e di diventare madri ad ogni costo, rifiutando i 'suggerimenti' del cosiddetto orologio biologico che le convince a riprodursi".

PREGIUDIZIO - "Vorrei davvero - afferma Barra - che in un dibattito intelligente, costruttivo, noi stessimo tutti insieme a lottare per l'uguaglianza, per il raggiungimento di questo diritto. E invece - sottolinea - siamo qui addirittura a caricarci con un pregiudizio sulla maternità".

MATERNITA' - "Partiamo dal presupposto che uomini e donne dovrebbero avere lo stesso stipendio se hanno lo stesso ruolo - dice la giornalista -. La maternità non è un vezzo, non fa curriculum certamente ma è un capitale umano straordinario e anche faticoso. I figli si fanno in due e allora, per il solo fatto che sto portando in grembo mio figlio, non significa che debba essere penalizzata oppure che debba valere meno il mio lavoro".

CONTRATTO - "Ci sono madri che non hanno purtroppo neanche un contratto a tempo indeterminato ma determinato, alcune che tornano dalla maternità e non hanno più le condizioni di prima". Quindi, conclude Barra, "questa sarebbe una battaglia civile e giusta che dovrebbe vederci tutti insieme, uomini e donne, per educare le nuove generazioni al rispetto e alla protezione del lavoro, che è sacro".

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