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4 marzo

Chi è il leader più insultato sui social

23 febbraio 2018 | 16.41
LETTURA: 4 minuti

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Le elezioni sono alle porte e, come previsto, il voto del 4 marzo diventa 'tema caldo' sui social. Talmente caldo che insulti, ma anche volgarità e minacce nei confronti dei leader politici sono ormai diventati un triste ritornello nei tanti messaggi che gli utenti affidato a Twitter e Facebook. Ma chi, fra di loro, è il politico più insultato in assoluto sul web? A svelarlo è l'azienda D-Link, che attraverso la campagna #ConnettitiResponsabilmente - nata per promuovere un utilizzo responsabile della connettività e incentivare un comportamento positivo online - ha analizzato quasi 2 milioni di contenuti fra tweet e commenti legati alle elezioni 2018.

Si tratta di messaggi verso i candidati, i partiti o verso altri elettori. E ciò che emerge è piuttosto inquietante: il 38% di questi (circa 750.000) è infatti connotato da negatività e ben 135.000 contengono volgarità o insulti espliciti. I messaggi che augurano la morte (o minacciano di uccidere) sono più di 15.000, mentre quelli che contengono riferimenti alla violenza quasi 19.000. Solo l’11% dei contenuti è etichettabile come positivo.

Prendendo come base solo i commenti con insulti e volgarità, si scopre che l'elettore più 'arrabbiato' è uomo (68% contro il 32% delle donne) e vive nel Lazio (che nonostante produca meno contenuti in termini assoluti, precede la Lombardia di ben 6 punti).

Facendo un rapporto su tutti i contenuti su base regionale, se ne deduce invece che gli elettori più scontenti sono gli abitanti del Centro Nord: l’Emilia Romagna conta infatti il 29% di contenuti negativi rispetto a quelli prodotti, la Toscana il 28%, il Lazio il 26%, Lombardia 25% e Piemonte 25%.

Ma verso chi è indirizzato maggiormente l'odio online? Il leader di partito più preso di mira è Silvio Berlusconi, destinatario del 23% degli insulti personali online, seguito da Salvini e Renzi entrambi al 21%. Ci si accanisce meno, invece, sulle persone di Di Maio e di Grasso, rispettivamente a quota 11% e 8% delle ingiurie.

La classifica cambia se si analizza l'astio verso i partiti politici: da questa prospettiva l'accanimento è indirizzato al PD (39%) e al M5S (34%). A seguire Lega (12%), Casapound (5%) e, per ultima, Forza Italia 4%.

E quali sono stati i momenti più critici della campagna elettorale? Senz'altro le giornate del 4 gennaio (sacchetti bio), 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura di Fontana), 18 gennaio (cambio del simbolo M5S), 29 gennaio (presentazione delle liste), 3 febbraio (fatti di Macerata), 12 febbraio (Museo Egizio).

L’analisi è stata realizzata con il tool Crimson Exagon. Sono stati presi in esame tutti i contenuti pubblicati online (in Italia e in italiano) dal 1 gennaio 2018 al 12 febbraio 2018 su social media, blog, forum e piattaforme di condivisione contenuti. Gli argomenti in esame sono quelli legati al tema delle elezioni politiche 2018, ai partiti politici e ai rispettivi leader. Grazie al tool è possibile analizzare, scremare e raggruppare contenuti a seconda di specifiche parole chiave, argomenti e sentiment delle conversazioni. A seguire è stato fatto un processo di verifica qualitativa manuale.

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