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M5S-Centrodestra, intesa sui presidenti

24 marzo 2018 | 10.55
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Trovata la quadra sulle presidenze di Camera e Senato. Scongiurata la rottura della coalizione, il centrodestra - al termine di un vertice decisivo tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni a palazzo Grazioli - ha indicato per il Senato il nome di Elisabetta Alberti Casellati. Mentre il M5S, sul cui precedente candidato Riccardo Fraccaro il centrodestra ha posto un veto ritenendolo "figura non idonea", ha rilanciato Roberto Fico.

I leader del centrodestra, in una nota diffusa al termine del vertice, hanno precisato che le intese intercorse in questa fase non sono prodromiche alla formazione di un governo e che non avranno nessuna influenza sul percorso istituzionale successivo per il quale l'indicazione spetterà al Presidente della Repubblica. In ogni caso, hanno ribadito, vi è l'impegno di tutte le forze politiche del centrodestra a non ricercare accordi individuali per la formazione del governo.

Alla luce dei nuovi sviluppi Paolo Romani, candidato azzurro della prima ora, ha ritirato la sua candidatura "per evitarne - ha spiegato - ogni utilizzo pretestuoso". Fonti della Lega sottolineano come quella di oggi sia stata "una prova di grande compattezza". Il nome della Casellati per il Senato - precisano le stesse fonti - "è stato fatto da Berlusconi. Il nostro è stato un atto di responsabilità".

Luigi Di Maio, annunciando all'assemblea congiunta M5S il nome di Fico come candidato presidente della Camera, ha detto: "Roberto ci rappresenta al meglio, è la storia di questo Movimento". Fico, dopo un lungo e commosso abbraccio con il candidato premier del M5S, ha detto: "E' un sogno meraviglioso. Poi manca il tassello del governo".

Di Maio, parlando del passo indietro di Fraccaro, ha spiegato: "Ovviamente noi abbiamo posto molti veti" al centrodestra sulla presidenza del Senato, "loro hanno posto un veto su Riccardo Fraccaro. Io non volevo accettare questo veto, ma lui mi ha chiamato e mi ha detto: 'sono disposto a fare un passo indietro, la presidenza è più importante di qualsiasi cosa'". "Aveva un significato" il veto su "Riccardo, perché conosce benissimo i bilanci di questo palazzo. Con lui abbiamo tutti un debito, sarà il miglior ministro dei Rapporti col Parlamento", ha aggiunto.

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