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Berlusconi chiede la riabilitazione

30 marzo 2018 | 18.14
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(Fotogramma)
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Continua la battaglia di Silvio Berlusconi per ottenere la piena agibilità politica e istituzionale. In attesa di un pronunciamento della Corte di Strasburgo, il Cav ha fatto la prima mossa: il 12 marzo, attraverso i suoi legali, avrebbe presentato la domanda di riabilitazione al Tribunale di sorveglianza competente, quello di Milano. L'istanza poteva essere depositata a partire dall'8 marzo, giorno di scadenza del termine di tre anni (fissato dall'articolo 179 del codice penale) dall'espiazione ai servizi sociali della sua condanna. Se dovesse essere accolta, il leader forzista potrebbe correre a nuove elezioni già dopo l'estate.

La 'risposta' dei giudici dovrebbe arrivare nei prossimi mesi: l'udienza in Camera di consiglio, riferiscono fonti azzurre, ancora non è stata fissata ma dovrebbe tenersi entro luglio. Dal giorno dell'udienza parte l'istruttoria. Servono "prove effettive e costanti di buona condotta". E la buona condotta dipende non tanto dallo stile di vita del condannato ma va legata innanzitutto al suo comportamento nello sconto della pena per frode fiscale. I magistrati dovranno prendere in considerazione anche i processi pendenti a carico dell'ex premier.

La riabilitazione è una misura che consente ai condannati che hanno espiato l'intera pena e nel frattempo abbiano mantenuto buona condotta di vedere cancellata la sentenza emessa nei loro confronti. L'effetto, dunque, è la cancellazione di 'ogni traccia' anche dalla fedina penale. Questa mossa, però, potrebbe rivelarsi un'arma spuntata, visto che incombe l'incognita di alcuni processi ancora aperti, come alcuni 'residui' del Ruby ter, che potrebbero 'sporcare' la fedina penale.

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