"Noi non proponiamo un'alleanza di governo ma un contratto di governo" da sottoscrivere o con la Lega o con il Pd. Così Luigi Di Maio ieri al termine delle consultazioni al Quirinale, chiamando di nuovo Carroccio e dem a collaborare con il M5S, chiudendo a Fi.
Ma questo contratto reggerebbe, in quanto a numeri, in Parlamento?
Alla Camera la prima ipotesi, accordo M5s-Lega, è quella più solida numericamente. Si parte dai 222 deputati grillini cui aggiungere i 125 della Lega. Pur tenendo fuori il resto del centrodestra (Fdi, 32 deputati, FI, 104) il totale arriva a 347, ben oltre i 316 richiesti per la maggioranza. L'intesa del M5s con il Pd (111 deputati) è numericamente meno solida: 333 voti. Ma in tutti e due i casi non è da escludere il soccorso di altri gruppi come Leu (14) o dei deputati "non iscritti" (7), che poi sono gli ex grillini finiti nella vicenda rimborsi.
Al Senato le maggioranze sono più 'ballerine'. Il M5s conta 109 senatori, abbinando i 58 della Lega si arriva a 167. La maggioranza di 161 sarebbe superata, anche se di poco. Questo al netto di altri voti che potrebbero arrivare da altri gruppi. Il 'contratto' M5s-Pd (52 senatori) a palazzo Madama si ferma a quota 161. Anche in questo caso, non si possono escludere 'aiutini' che potrebbero arrivare da Leu (4) e da altri senatori.