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Secondo round

26 aprile 2018 | 07.15
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Dopo la pausa, nuovo giro di consultazioni. Si svolgeranno oggi i nuovi incontri con le forze politiche del presidente della Camera Roberto Fico, 'esploratore' per conto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per una possibile intesa di governo tra il Partito Democratico e il Movimento Cinquestelle. La delegazione del Pd, guidata dal segretario reggente Maurizio Martina e composta dal presidente del partito Matteo Orfini e dai capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, è appena stata ricevuta dal presidente della Camera. Alle 13 l'incontro con quella del M5S. Finiti i colloqui, Fico salirà quindi al Colle.

PD - "Domani (oggi, ndr.) ascolteremo Fico, ci aggiornerà e dirà la sua. Capisco che questo lavoro va completato con un secondo giro prima di riferire al presidente della Repubblica. Noi abbiamo cercato di contribuire alla prima fase, al primo passo, ora ascolteremo Fico e, come possiamo, continuiamo a rendere sempre più chiara questa fase", ha commentato ieri sera il segretario reggente dem Maurizio Martina a Porta a Porta.

Intanto, fonti di palazzo Chigi smentiscono le valutazioni attribuite da organi di stampa al presidente del Consiglio in merito alla situazione politica e alle scelte che attendono il Partito democratico.

M5S - Per i Cinquestelle, la speranza è che il Presidente Mattarella conceda più tempo a Fico, anche in vista della direzione Pd che potrebbe rivelarsi decisiva. La strada per arrivare a un'intesa coi dem, oggettivamente, è tutta in salita, e serve tempo quanto meno per trattare. I vertici grillini sanno bene che questa è l'ultima chiamata per Palazzo Chigi, chiuso il forno con la Lega. E lo spiegheranno oggi in assemblea, a chi, tra i parlamentari, storce il naso davanti a un governo con il nemico giurato di sempre.

"Non vogliamo un governo a tutti i costi ma un governo di cambiamento", ha sottolineato stamane il deputato M5S Manlio Di Stefano a 'Studio 24', su Rainews24, ribadendo il no dei grillini al governo del Presidente.

"Voglio tranquillizzare i nostri elettori - aggiunge - qualunque accordo verrà sottoposto al voto" della base. "La matematica purtroppo ci consegna a una realtà che ci dà la possibilità di governare o con la Lega o con il Pd", osserva. La strada è quella di "un contratto di governo preciso: se dovessimo abbracciarci col Pd in quanto alleanza politica diremmo no. Non essendoci fiducia cieca, stiamo cercando di convergere su un contratto alla tedesca, unica strada possibile a causa di questa legge elettorale che ci ha visti grandi oppositori: siamo stati gli unici a non averla votata", rivendica.

"Chiunque non sia Di Maio - ribadisce - non può essere riconosciuto come candidato premier di un Movimento che ha preso 11 milioni di voti con Luigi Di Maio premier. Noi vogliamo sia lui il presidente del Consiglio. E' lui che ha preso voti, è lineare".

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