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Renzi cerca unità: "Spero nessuno voglia rompere"

02 maggio 2018 | 17.14
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(Afp)
(Afp)

Un richiamo a far prevalere l'unità del partito: "Lo spero". Matteo Renzi l'ha ribadito al termine della riunione del gruppo Pd del Senato che ha nominato l'Ufficio di presidenza scambiando qualche impressione con alcuni senatori.

"Non vorrei che qualcuno utilizzi qualche pretesto per rompere", ha sottolineato tra l'altro l'ex segretario a proposito delle tensioni delle ultime ore in vista della Direzione di domani. Renzi, tra le altre cose, parlando con qualche senatore oggi a palazzo Madama ha definito "un bluff" i conteggi che i non renziani fanno circolare in queste ore sui rapporti di forza in Direzione.

Tra una battuta e l'altra, con il sorriso l'ex segretario poi non ha nascosto il suo stupore per le reazioni alla sua intervista in Tv a 'Che tempo che fa': "Ma che pensavano, che sarei stati zitto...?!". Quella al termine del gruppo, hanno però chiarito diversi senatori presenti, non è stata "una riunione politica" ma solo lo scambio di qualche battuta.

"Ho invitato tutti gli amici del Pd all’unità anche in vista della direzione di domani. Lorenzo Guerini ha proposto un documento (molto sobrio, nello stile che è proprio di Lorenzo) per evitare polemiche. Io l’ho firmato come molti altri parlamentari e membri di Direzione: no al governo Di Maio o Salvini, sì a lavorare insieme sulle regole del gioco, no a polemiche inutili", ha scritto poi Renzi nella enews.

RENZIANI - "A questo punto, il partito ha bisogno di un Congresso. Per questo è opportuno accelerare sulla convocazione dell'Assemblea che dia il via al percorso congressuale. Si era detto subito dopo la crisi, ma la crisi non si sa quando finisce. Quindi meglio farla subito". Tra i renziani, la linea alla vigilia della Direzione di domani appare tracciata. I numeri, viene spiegato, parlano chiaro: "Nei gruppi parlamentari, come dimostra il documento Guerini, i rapporti di forza sono chiari a nostro favore. Lo stesso in Direzione. E se anche così non fosse, ma non è così, quello che conta veramente sono i gruppi".

Per supportare questa tesi, soprattutto in Senato oggi circolavano di nuovo i nomi di possibili candidati alla segreteria di 'marca' renziana: Ettore Rosato e Lorenzo Guerini, tra gli altri. "Perché il punto è che la maggioranza del partito non ritiene il reggente adatto a gestire questa fase", si sottolineava ancora. I renziani, però, restano contrari alla "conta" in Direzione. E quindi, in queste ore, starebbero lavorando a una sorta di mediazione.

L'elemento chiave sarebbe il terzo punto del documento messo a punto da Lorenzo Guerini, quello che impegna il Pd "al confronto con tutti" ma "nel rispetto dell'esito del voto" e che rilancia "il lavoro comune, con tutte le forze politiche, per riscrivere inseme le regole". Per i renziani, "è la stessa cosa che chiede chi si è schierato con Martina". La mediazione interna potrebbe, quindi, concretizzarsi in un Odg che recepisca questo passaggio del documento e che contenga, però, un impegno alla convocazione dell'Assemblea a breve.

AREA MARTINA - "Serve unità nella chiarezza. Perché chiedere unità dopo che hai delegittimato chi sta gestendo collegialmente questa fase è come prendere in giro ancora una volta tutti quanti i tuoi". E’ la riflessione che si fa nell’area che fa riferimento al reggente Pd Maurizio Martina a proposito delle valutazioni di Renzi e dei renziani.

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