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Migranti

Salvini: "Chiamate un medico per Gentiloni"

05 maggio 2018 | 15.37
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(Fotogramma)
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"Chiamate un medico!". Lo scrive su Twitter Matteo Salvini, postando un articolo de il Giornale, dal titolo 'Gentiloni: L'Italia ora ha bisogno dell'arrivo dei migranti'.

"Per la demografia noi abbiamo bisogno di migranti nel nostro Paese - ha detto ieri il presidente del Consiglio durante l'inaugurazione del Festival di Limes a Palazzo Ducale di Genova - E' inutile far finta che non sia così, ne abbiamo bisogno a condizione che sia fatto in modo sicuro, organizzato, che non susciti problemi in Italia e senza morti nel Mediterraneo".

A Salvini replica a stretto giro Franco Mirabelli, vicecapogruppo del Pd al Senato: “Con questa infelice frase contro Gentiloni, Salvini dimostra di essere capace solo di fare campagna elettorale. Dice di essere pronto per salire a Palazzo Chigi, ma prega di non trovare la strada".

"La questione dei migranti - aggiunge - è sparita dai radar di Salvini per i 60 giorni del balletto inconcludente con cui Lega e M5S hanno tenuto in ostaggio la nostra democrazia. Ora ricompare, con i soliti toni populisti e demagogici. La verità è che i lavoratori migranti sono da tempo una ricchezza per il nostro Paese e le nostre aziende ed è nell’interesse dell’Italia e degli italiani gestire con umanità e legalità il fenomeno migratorio”.

La Lega intanto chiede al Viminale i numeri del flusso migratorio verso l'Italia. E' la richiesta al centro della interrogazione parlamentare che il senatore del Carroccio Tony Iwobi ha rivolto al ministro dell'Interno, Marco Minniti.

L'esponente leghista chiede "se al ministro risulti quale sia il numero effettivo degli arrivi di migranti via mare e via terra in Italia dal 2013 ad oggi, suddivisi per anno; quale sia il numero effettivo di rimpatri eseguiti dal 2013 ad oggi, suddivisi per anno; quanti e con quali Stati siano gli accordi bilaterali in materia di rimpatri attualmente in vigore e quanti siano gli accordi bilaterali di regolamentazione e gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro in essere; quanti siano i richiedenti asilo, nonché i titolari di protezione internazionale o umanitaria, ad oggi accolti nel sistema di accoglienza, distinti per nazionalità".

Inoltre si chiede "a quanto ammonti la spesa a carico dello Stato, dal 2013 ad oggi, imputata al sistema di accoglienza e alle spese legali per il gratuito patrocinio, distinta per anno; quanti contributi abbia stanziato l'Unione europea, dal 2013 ad oggi, distinti per anno, per la gestione del fenomeno migratorio; quali iniziative e programmi siano stati avviati dal governo, anche in raccordo con gli enti locali, sempre nel periodo di riferimento dal 2013 ad oggi, per coloro che hanno visto accolta la propria domanda d'asilo, una volta usciti dal sistema di accoglienza; quali provvedimenti il governo abbia adottato per favorire un'immigrazione regolare e fondata sul lavoro".

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