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5S e Lega, coro di no a Mattarella

08 maggio 2018 | 07.00
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(AFP PHOTO)
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Le risposte sono arrivate a stretto giro e, numeri alla mano, il governo 'neutrale' proposto dal presidente Sergio Mattarella non sembra avere una maggioranza. Hanno già specificato che non voteranno la fiducia M5S, Lega e Fratelli D'Italia. Forza Italia valuta. Unici, ad aver esplicitato il sostegno, sono i dem.

Il primo no è arrivato da Luigi Di Maio: "Nessuna fiducia a un governo 'neutrale', sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!". Lo scrive in un tweet il leader del M5S. Aggiunge il capogruppo Danilo Toninelli: "Le abbiamo provate tutte e non possiamo accettare un governo di servizio, che evidentemente è un governo tecnico, che non ha un collegamento con la sensibilità popolare, che non passa per il voto popolare. L'8 luglio per noi può essere la data giusta per il voto e la data di un vero cambiamento".

Quindi la bocciatura di Matteo Salvini: "E' fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato. Quindi o un governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la prima volta in estate. Non c'è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti". Poi Salvini insiste via social: "Mattarella vuole un 'governo neutrale'? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio PRIMA GLI ITALIANI, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare. Per me, o si cambia o si vota! Conto su di voi".

Anche Fratelli d'Italia è sulla stessa lunghezza d'onda. "All’Italia - dice Giorgia Meloni - non serve un governo neutrale ma un governo capace di schierarsi con gli italiani. E il Presidente Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale. Non ci è francamente chiaro perché il Presidente della Repubblica non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni riuscisse a trovare quella stessa fiducia nelle Camere. Questo tabù di dare l’incarico al centrodestra è per noi incomprensibile e non condivisibile. Non ci saranno i voti di Fratelli d’Italia per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale e incapace di dare risposte ai cittadini".

Chi invece non ha assunto una posizione definitiva è Forza Italia. "Valuteremo con gli alleati" si fa sapere specificando che, in ogni caso, sarebbe meglio votare ad ottobre piuttosto che a luglio e, all'alleato Silvio Berlusconi, Salvini si rivolge così: "Contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l'Italia". Ma Di Maio attacca: "Se Forza Italia sosterrà il governo tecnico, allora a Salvini dovremo fare le pernacchie dietro".

Gli unici a sostenere l'iniziativa del presidente Mattarella sono i dem che l'escalation verso il voto ha lasciato spiazzati e preoccupati. Dice Maurizio Martina: "Condividiamo il richiamo alla responsabilità del presidente Mattarella e ci auguriamo che venga ascoltato da tutte le forze politiche in queste ore. Il Pd non farà mancare il suo sostegno all’iniziava preannunciata ora dal presidente".

"Apprezzamento" per la scelta del capo dello Stato anche da Matteo Renzi che fa sapere di "giudicare molto positivamente il discorso" del presidente della Repubblica. E per Matteo Orfini l'ipotesi di votare a luglio è innanzitutto uno scenario non condiviso dagli italiani: "Non credo ci sia un italiano che trovi sensato tornare a votare dopo pochi mesi".

Un''arroganza', sottolinea Ettore Rosato, che sarebbe 'punita' dagli elettori: "Salvini e Di Maio hanno più del 51% dei voti in Parlamento. Con questo 51% hanno eletto il presidente della Camera, quello del Senato, gli organi direttivi delle Assemblee. Adesso vogliono usare il 51% per tornare a votare dopo due mesi, per la prima volta nella storia della Repubblica? Se così fosse hanno fatto i conti senza l'oste: gli italiani punirebbero un atteggiamento cosi superbo e arrogante".

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