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Governo

La strategia del Cav

11 maggio 2018 | 17.35
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(Xinhua)
(Xinhua)

Cosa farà Berlusconi, si asterrà o voterà contro la fiducia al governo M5S-Lega? Questo l'interrogativo che si pone Forza Italia in queste ore di frenetiche trattative tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per provare a uscire dallo stallo. Ad Arcore si attendono gli sviluppi della situazione politica. Anche se i falchi azzurri, di fronte al 'teatrino' di queste ore messo in scena da pentastellati e leghisti, che non riescono mettersi d'accordo mentre il Paese ha urgente bisogno di stabilità, spingono Silvio Berlusconi a strappare e fare opposizione dura e pura, la linea non cambia: teniamoci le mani libere. Per ora va bene l'astensione critica, votare contro la fiducia resta solo un'opzione.

Il Cav, raccontano, è curioso di sapere chi sarà il premier del futuro esecutivo giallo-verde e solo allora deciderà il da farsi. ''Se la presidenza del Consiglio va a un esponente cinque stelle, va da sé che voteremo contro'', dicono a palazzo Grazioli. Stesso discorso se il 'premier terzo' non dovesse far riferimento all'area di centrodestra. "La scelta di Fi non può non prescindere da chi sarà il presidente del Consiglio", taglia corto un big azzurro.

Non a caso, Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato, dice: ''Fi farà opposizione costruttiva, mai preconcetta". Sulla stessa linea Mara Carfagna, vicepresidente della Camera: ''Fi farà un'opposizione intelligente, ma intransigente, non faremo una guerra a prescindere''. Fi, insomma, aspetterà al varco grillini e leghisti su nomi e programmi, lasciando congelata per ora l'arma del voto contrario.

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