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Silvio vs Matteo, il Cav attacca il Capitano

18 maggio 2018 | 21.25
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Tornano le tensioni tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini e si riaccende lo scontro nel centrodestra. Nell'arco della giornata, il rapporto tra i due sale sull'ottovolante, va su e giù più volte. A dar fuoco alle polveri ci pensa da Aosta il Cav che, in tarda mattinata poco prima dell'inizio del 'Federale' della Lega, lancia un duro affondo contro il suo principale alleato: ''Salvini parla per se stesso, non per l'intera coalizione di centrodestra, gli ho consigliato di tornare a casa... Adesso io e lui siamo molto distanti''. Il 'Capitano' non la prende bene, lo considera un attacco a freddo, un fulmine a ciel sereno, un vero e proprio tradimento, proprio nelle ore decisive per la trattativa di governo con i Cinque stelle.

Tra i leghisti il malumore è forte: ''Vanno bene i toni da campagna elettorale per le regionali, ma non riusciamo proprio a capire Berlusconi: se noi chiudiamo l'intesa con Di Maio, anche Fi ha un piede nel governo. Ogni volta, invece, che il presidente di Fi spara contro Matteo è come se sparasse su di lui e l'intera coalizione...''. Poco dopo le 14.30, a Milano, si riunisce il Consiglio federale del Carroccio: tutti, raccontano alcuni presenti, avrebbero chiesto a Salvini di "non cedere sul premier perché si ridurrebbe a fare il vice di Di Maio, una cosa inaccettabile''. Il segretario di via Bellerio accoglie l'invito (non ho nessuna intenzione di mandare Di Maio a palazzo Chigi) e mette il 'contratto di governo' ai voti, incassando il disco verde del massimo organo direttivo del partito.

Molto infastidito dall'uscita del presidente di Fi, raccontano che Salvini si sarebbe confidato nel corso del Federale: se Berlusconi vuole fare il premier, andiamo subito al voto, ognuno corre da solo e poi vediamo quanti parlamentari prende Forza Italia... Uno sfogo, che via Bellerio non conferma, che rende però l'idea delle tensioni della giornata. Qualcosa però cambia nel tardo pomeriggio quando circola la voce di una telefonata di chiarimento tra i due leader. Il colloquio viene smentito con forza da entrambi gli staff, mentre fonti parlamentari forziste locali lo confermano.

Secondo le stesse fonti, una volta lette le agenzie, Salvini avrebbe chiamato Berlusconi per avere spiegazioni sull'intervento di qualche ora prima, in particolare, sul passaggio dove il leader azzurro torna a chiedere "un incarico al centrodestra per cercare i voti in Parlamento" e si dichiara pronto a fare il premier una volta 'riabilitato'.

Nonostante le smentite, un contatto tra Arcore e via Bellerio tramite gli emissari più vicini ai due leader c'è stato, visto che in serata il Cav, durante il comizio elettorale al Teatro Giacosa di Aosta, cambia completamente registro e corregge il tiro: i toni non sono più quelli forti usati in mattinata. Berlusconi pronostica che il ''governo M5S-Lega si farà'', ma non durerà a lungo e a ''breve'' si andrà a nuove elezioni. Poi si limita a suggerire agli ''amici leghisti'' di ''resistere" per ''evitare che arrivino in Parlamento proposte di legge" dei Cinque stelle "che siano espressione della loro invidia sociale''.

E ancora: "Sembra che fra un giorno o due verrà fuori il nome" del premier, "che Dio ce la mandi buona...''. Scompare anche la minaccia di un voto contrario alla fiducia, tant'è che l'ex premier assicura: "Noi di Forza Italia saremo all'opposizione e sarà un'opposizione sensata, critica, ma non a tutti i costi''.

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