"Il tema del servizio pubblico radiotelevisivo l'ho seguito per cinque anni da presidente della commissione di Vigilanza Rai, avendo come unica stella polare l'autonomia e l'indipendenza della Rai dalla politica, perché questo è il senso del servizio pubblico. È qualcosa a cui ho lavorato con costanza e ostinazione, in cui credo profondamente". Lo scrive su Facebook Roberto Fico, presidente della Camera, dopo l'incontro con i vertici Rai (Monica Maggioni e Mario Orfeo) durante il quale si è parlato delle tempistiche per il rinnovo del Cda, in cui serve un coordinamento tra Parlamento e azienda.
"Nelle prossime settimane, secondo la legge approvata nella scorsa legislatura dal Parlamento, sarà ancora la politica a scegliere i componenti del consiglio di amministrazione di viale Mazzini: due saranno votati dalla Camera, due dal Senato, due - oltre all'amministratore delegato - scelti dal Governo, più un settimo componente eletto dai dipendenti. Il modo in cui la politica si comporterà rispetto a questo percorso sarà il primo vero banco di prova della legislatura", sottolinea Fico.
"Faccio un appello vigoroso a tutto l'arco parlamentare: occorre un salto culturale - rimarca la terza carica dello Stato -, è necessario rifiutare la logica dell'appartenenza per premiare esclusivamente merito, competenze, capacità di visione del servizio pubblico".
"Se la scelta degli amministratori - prosegue Fico - deve essere il frutto di un ragionamento alto, così anche tutta l'organizzazione interna della Rai deve essere stabilita esclusivamente dai vertici del servizio pubblico scelti dal Parlamento, dal Governo e dai dipendenti, nella loro autonomia di giudizio: non devono esistere consiglieri, direttori o vicedirettori appartenenti ad aree politiche".
"La politica ne resti fuori, dia finalmente un segnale forte di cambiamento. In caso contrario saremmo davanti a un vero e proprio fallimento", conclude il presidente della Camera.