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Renzi contro il "governo del gattopardo"

15 giugno 2018 | 17.41
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Matteo Renzi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Matteo Renzi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Sono passati 100 giorni dalle elezioni. Possiamo dire che non ci siamo annoiati ma il governo del cambiamento per adesso è solo il governo del gattopardo, tutto sembra cambiare mentre nulla cambia". Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews. L'ex segretario del Pd tuona contro il governo pentaleghista. "La nuova maggioranza di governo in questi 100 giorni sostiene di aver scritto la storia almeno 8 volte - rimarca Renzi -. Ha avanzato e poi fortunatamente ritirato l'accusa di alto tradimento per il Presidente della Repubblica. Ha creato frizioni diplomatiche con tutti i vicini a cominciare dalla Tunisia, nostro storico alleato nel Mediterraneo. Ha scolpito il proprio accordo grazie a un faticoso lavoro programmatico che ci è costato cento punti di spread (se rimane questa media, alla fine dell'anno saranno più o meno due miliardi di euro di costi in più sul debito pubblico, che pagheremo noi italiani) ma che abbiamo recentemente scoperto essere stato impostato in una cena segreta presso un importante costruttore romano".

"Per il momento, dopo 100 giorni non sono partite nemmeno le commissioni parlamentari - prosegue Renzi -. Perché Cinque Stelle e Lega, cioè la maggioranza, non sono d'accordo. Non era mai accaduto nella storia di diciotto legislature che dopo 100 giorni i parlamentari non fossero messi in condizioni di lavorare. Poi si dice: gli sprechi della politica. Il primo spreco della politica viene da questa incredibile maggioranza che si riempie la bocca contro la casta, ma poi non permette ai parlamentari di lavorare. Vi scrivo da un Senato che anche oggi è semivuoto. Ma la colpa non è dei senatori, la colpa è della maggioranza che non fa lavorare il Parlamento".

"Mi colpisce molto come nessuna delle proposte della campagna elettorale su cui Cinque Stelle e Lega hanno preso voti sia stata veramente affrontata - fa notare Renzi -. Avevano promesso il reddito di cittadinanza, non ne parlano più. Avevano promesso la flat tax, non ne parlano più. Avevano promesso di cancellare la Fornero nel primo consiglio dei ministri, non ne parlano più. Faranno un gigantesco lavoro di comunicazione per cancellare le promesse, non per mantenerle".

Poi sulla vicenda dello stadio della Roma, Renzi chiama in causa il guardasigilli, Alfonso Bonafede. "Abbiamo chiesto al ministro della Giustizia Bonafede di venire a relazionare in Parlamento visto che l'avvocato Lanzalone (premiato con la presidenza di una municipalizzata dal nuovo che avanza) che passava le cene a fare accordi con la Lega o discutere di nomine con Casaleggio è stato portato nel Movimento Cinque Stelle proprio dal Guardasigilli".

"Non è possibile scaricare tutto sempre sulla Raggi - aggiunge Renzi - chi le ha imposto quei collaboratori deve spiegare perché lo ha fatto e cosa c'è sotto. Avrà Bonafede il coraggio di venire a riferire in Senato?" Sulla questione migranti, Renzi osserva poi che "Salvini ha fatto credere agli italiani di aver bloccato gli sbarchi. Non ha bloccato proprio nulla. Ha più facilmente preso in ostaggio una nave con 629 persone e ci ha giocato una cinica battaglia politica. Molti italiani lo hanno apprezzato per questo, io no. Siamo #altracosa davvero: continuo a pensarla come in questo video del 2015".

"L'ho ripetuto lo scorso anno nel libro Avanti: "Aiutiamoli a casa loro". Ma se vuoi aiutarli a casa loro non blocchi una nave con donne e bambini in mezzo al Mediterraneo - sottolinea l'ex segretario del Pd - aumenti i soldi per la cooperazione internazionale. Se vuoi solidarietà dall'Europa blocchi i soldi italiani che vanno al governo ungherese che costruisce muri, non fai sceneggiate buone per mille like su Facebook. Se vuoi che tutti accolgano, cambi il trattato di Dublino, voluto e firmato dalla Lega quando era al governo. Se vuoi che l'Europa cambi rotta, vai alle riunioni europee anziché saltare tutti gli appuntamenti. Questa è la politica".

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