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Fi, la 'corsa' degli azzurri morosi

23 giugno 2018 | 16.33
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(Fotogramma)
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Dopo anni di rosso Forza Italia torna in attivo, anche se di poco, registrando un avanzo di 1 milione 344mila 645 euro nel 2017. Sfogliando l'ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre dello scorso anno si scopre che grazie alle fidejussioni personali di Silvio Berlusconi, il partito sta vedendo la luce e provando ad appianare progressivamente i debiti accumulati nel passato e aumentati soprattutto dopo l'abolizione del finanziamento pubblico. Nonostante l'avanzo, si legge nella relazione sulla gestione, l'indebitamento resta consistente: per l'esattezza ammonta a 99milioni 808mila 573 euro.

Un 'buco' interamente coperto e garantito dal Cav, che risulta il nuovo e unico creditore degli azzurri, nonché di fatto l'unico proprietario della sua creatura politica fondata nel '94. In particolare, sembrano aver fatto effetto i continui moniti dell'ex premier e la minaccia di non ricandidare nessuno e di togliere gli incarichi ai parlamentari inadempienti, specialmente in prossimità del voto del 4 marzo. La 'corsa' di deputati e senatori a pagare gli arretrati dovuti al movimento (ovvero la quota mensile ora arrivata a 900 euro), proprio nell'imminenza delle politiche, è servita a coprire, almeno in parte, l'altra vera e propria voragine apertasi nei conti forzisti (stimata in 5-6 milioni di euro) a causa dei cattivi pagatori.

Il contributo degli onorevoli e senatori è stato pari a 684mila 410 euro, che segna un +76% importante per ridurre le 'insolvenze forziste': a questa somma bisogna aggiungere i 305mila 635 euro versati dai consiglieri regionali; le 'contribuzioni da altre persone fisiche' (510mila 480 euro) e quelle da 'persone giuridiche e partiti' (pari a 395mila 965 euro) per arrivare a una cifra complessiva di 1 milione 896mila 490 euro.

''Rispetto al 2016 - spiega il tesoriere Messina - si è verificato un notevole generale aumento degli incassi relativi ad ognuna delle categorie sopra indicate, ad eccezione delle contribuzioni da persone fisiche; in particolare, le contribuzioni da parlamentari si incrementano di circa il 76%, mentre quelle provenienti da consiglieri regionali evidenziano un importo di circa sette volte maggiore rispetto a quanto raccolto il precedente anno''.

Carte alla mano, vanno segnalati i 419mila 536 euro sotto forma di 'quote associative' (diminuite di circa 34mila euro rispetto al 2016, ma sostanzialmente rimaste costanti) e gli 850mila 392 euro del 2Xmille Irpef. Ammontano, invece, a 1 milione 406mila 457 euro i costi 'per servizi': dalle spese per 'collaborazioni e consulenze' (835mila 432 euro) e per i 'servizi centro elaborazione dati' (164mila 784 euro) a quelle per i sondaggi (75mila 640), le utenze telefoniche (58mila 991 euro) e la 'vigilanza' (64mila euro).

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