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Salvini: "Vertice Ue? Non mi fido delle parole"

29 giugno 2018 | 10.23
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Matteo Salvini (Afp)
Matteo Salvini (Afp)

Sul tema dei migranti "mi fido delle cose scritte, vediamo gli impegni concreti, vediamo che succede". Lo dice Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell'Interno, a Radio Capital, commentando quanto sta avvenendo a Bruxelles dove è in corso il consiglio d'Europa. "La novità - aggiunge - è che si è discusso di una proposta italiana, dei nostri bisogni, mentre prima eravamo noi a seguire le proposte degli altri".

"Le navi delle Ong - assicura - non vedranno più l'Italia", la vedranno "solo in cartolina". Poi, intervenendo al Festival del Lavoro di Milano, Salvini sottolinea come al Consiglio europeo "è stato portato a casa il 70% di quanto richiesto". "Abbiamo messo i puntini su 'i' e si è arrivati a dei risultati", spiega. "Sono soddisfatto e orgoglioso - afferma - per i risultati del nostro governo a Bruxelles. Eppur si muove... abbiamo cominciato!".

Per Salvini "rispetto al nulla dei governi Letta, Renzi e Gentiloni sono state accettate numerose nostre richieste. Su altre c'è ancora da lavorare. Però finalmente l'Italia è uscita dall'isolamento e torna protagonista". "Ho sentito il premier Conte per complimentarmi, i ministri di Maio, Toninelli e Moavero ai quali ho espresso tutta la mia soddisfazione perché siamo tornati protagonisti. Con la sinistra l'Italia era ridotta a una comparsa", dice il vicepremier.

Tornando a parlare delle navi Ong, Salvini annuncia: "Ho sentito il ministro delle Infrastrutture e anche noi emaneremo una circolare che chiude i porti non solo allo sbarco ma anche alle attività di rifornimento alle navi Ong, che sono indesiderate in Italia". "Le navi straniere, finanziate in maniera occulta da potenze straniere, in Italia non toccano terra", aggiunge.

A chi gli chiedeva se l'Italia aprirà nuovo centri di accoglienza per i migranti, il titolare del Viminale risponde: "Gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri e ne vogliamo almeno uno in ogni regione. Stiamo lavorando a centri per i rimpatri e non faremo nuovi centri di accoglienza". "Stiamo lavorando - continua - per aprire i centri per i rimpatri, in Lombardia, Toscana, Calabria, almeno uno per regione, che ospitino per qualche tempo i clandestini in attesa di espulsione". Nuovi centri di accoglienza "non ne faremo anzi, stiamo lavorando per tagliare i costi esosi per scendere dai famosi 35 euro al giorno su cui sta lucrando una quantità impressionante di finte cooperative". 

"Non apriamo neanche mezzo centro rispetto a quelli aperti, l'obiettivo - sottolinea - è di andarli a chiudere. Io ho firmato la sospensione dei lavori già previsti negli anni precedenti per le ristrutturazioni di tutti i centri, penso a Mineo, Isola capo Rizzuto. Voglio vederci chiaro su ogni centesimo di euro del capitolo immigrazione e alcune decine di milioni di euro li sto bloccando". Inoltre "stiamo lavorando per recuperare i rapporti" con Paesi come Niger, Ciad, Mali e "torneremo preso in Libia". L'obiettivo, continua Salvini, è "parlare con quei governi ed evitare partenze da quei Paesi. Un Paese con cui dovrò lavorare personalmente è la Tunisia perché è il primo per numero di sbarchi quest'anno. Voglio lavorare in concordia con le autorità per evitare altre partenze".

Il titolare del Viminale torna quindi ad attaccare il presidente francese. "Lezioni dal signor Macron, che al confine respinge decine di bambini e donne, non ne prendo - ribadisce- . Finora ha preso solo 600 richiedenti asilo. Prima di parlare ne dovrebbe prendere altri 9mila, fino a quel momento - conclude - non apra bocca".

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