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Rifiuti, pugno di ferro della Lega

08 luglio 2018 | 18.59
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(Fotogramma)
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Basta con la spazzatura in strada. Lega in campo contro i rifiuti urbani e l'incuria di parchi e aiuole. Per una città a misura d'uomo ed ecosostenibile, il partito di Matteo Salvini propone il pugno di ferro, con 'maggiori poteri' ai Comuni e l'inasprimento della sanzione pecuniaria minima in caso di abbandono di rifiuti, aumentata a 500 euro. Con la proposta di legge depositata alla Camera ad inizio legislatura, il 23 marzo scorso, un gruppo di 15 parlamentari lumbard (primo firmatario il deputato Guido Guidesi, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Rapporti con il Parlamento) prova a scoraggiare il malcostume della 'immondizia selvaggia'.

Secondo la pdl spetterà ai Comuni e non più alla Province il ruolo di 'esattori', ovvero il compito di incassare i proventi delle sanzioni comminate a chi viola le regole e deturpa il decoro urbano. Così potranno raccogliere risorse da investire, senza vincoli di bilancio, proprio nella valorizzazione del territorio. ''Ultimamente - scrive Guidesi in apertura della sua relazione di presentazione del provvedimento - circolano sul web le foto di rifiuti abbandonati per strada, nei parchi, nelle aiuole. Sembra che gettare i rifiuti per strada sia diventata ormai un'alternativa della raccolta differenziata dei rifiuti urbani''.

''Si tratta - avverte - di un malcostume che non solo va contro la tutela dell'ambiente e dell'igiene pubblica, ma che lede anche vergognosamente il decoro delle nostre città e dei nostri territori''.

''Il fenomeno - spiega Guidesi - risulta notevolmente degenerato negli ultimi tempi, soprattutto per quanto riguarda l'abbandono di rifiuti domestici, e molte amministrazioni comunali tentano di sconfiggerlo anche attraverso l'inserimento di telecamere nascoste per individuare e sanzionare i responsabili".

Anche se le sanzioni previste dalla normativa vigente (il decreto legislativo n.152 del 2006) ''sono pesanti'' sia per i privati (si va da 300 a 3mila euro, che possono aumentare fino al doppio se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi) che per le imprese e gli enti responsabili, sottolinea il sottosegretario leghista, non bastano come deterrente.

''Purtroppo - denuncia - non tutti i Comuni applicano queste sanzioni e prevedono campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per far capire loro che non possono gettare rifiuti in qualsiasi posto. Questo anche perché i Comuni, non essendo destinatari dei proventi delle sanzioni, non sono incentivati ad applicarle, creando così discriminazioni nel territorio nazionale''.

La pdl, assicura Guidesi, ''oltre a elevare a 500 euro la sanzione amministrativa pecuniaria minima applicabile in caso di abbandono di rifiuti, devolve ai Comuni, anziché alle Province, i proventi delle relative sanzioni, allo scopo di rendere maggiormente stringente la normativa e di salvaguardare il decoro delle nostre città dal malcostume di alcuni cittadini, oltre che di tutelare l'ambiente e l'igiene pubblica''.

La proposta di legge prevede, inoltre, ''l'esclusione dai vincoli di finanza pubblica delle spese sostenute dai Comuni a valere sul gettito di tali sanzioni''. In questo modo, garantisce l'esponente del Carroccio, i Comuni ''avranno ulteriori risorse finanziarie che potranno destinare, senza vincoli di bilancio, alla tutela e valorizzazione ambientale del proprio territorio''.

Il testo è firmato da molti big di via Bellerio: c'è la firma del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, del numero due della Lega e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, e di Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno.

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