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Ripensare missioni Ue, la linea del governo

09 luglio 2018 | 12.08
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

No all’ingresso in Italia dei cosiddetti movimenti secondari, rafforzamento della protezione delle frontiere esterne e la richiesta di un serio ricollocamento europeo dei richiedenti asilo. Sì al sostegno alla Libia e un ripensamento sulle varie missioni europee, in particolare sulla parte che prevede che chi viene salvato sia portato automaticamente in Italia. Questi, in estrema sintesi, alcuni tasselli messi insieme durante il vertice a Palazzo Chigi di oggi - riuniti attorno al tavolo il premier Giuseppe Conte, i ministri Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giovanni Tria - in vista del vertice sui migranti dei ministri dell'Interno dell'Ue in agenda l'11 e il 12 luglio.

Il governo italiano, è quanto filtra dall'interno, parlerà con una sola voce, e l'incontro di oggi era finalizzato a concordare una linea comune. Domani, intanto, è previsto un incontro tecnico sempre sull’immigrazione, mentre mercoledì ci sarà una seconda riunione tra il ministro dell'Interno e vicepremier Salvini e il presidente Conte. Al termine della riunione di oggi si è tornato a ribadire il fine ultimo, con un ruolo da protagonista dell'Italia in Europa.

Nel vertice di oggi sarebbe stata inoltre presa in considerazione la richiesta del responsabile dell’Interno francese di un confronto con Salvini prima dell’inizio dell'atteso vertice di Innsbruck. Intanto, in vista della due giorni, è stato confermato l’incontro bilaterale con il ministro dell’Interno tedesco per l’11 luglio e per il 12 quello trilaterale con i ministri tedesco e austriaco prima dell’inizio del vertice.

"GOVERNO AGISCE CON UNA VOCE SOLA" - In tema di migranti ''il governo lavora e agisce con una voce sola. Un conto è la forma un conto è la sostanza'' ha detto Matteo Salvini a margine della firma, presso il Comando generale dei Carabinieri, di un protocollo d'intesa per la prevenzione degli incendi, riferendosi ai presunti contrasti con la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. "La linea del governo italiano sul fronte della sicurezza, dell'immigrazione, e della lotta al terrorismo è una e una sola" ha ribadito il vicepremier. ''Non ci sfiliamo dalle missioni internazionali ma le regole devono cambiare, come ha detto oggi anche l'Unione europea'' ha sottolineato il leader della Lega.

Oggi sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’inviato Onu per la Libia, Ghassan Salamé. “Non c’è nessun rischio che l’Italia si sfili dalle missioni internazionali, siamo pienamente dentro e non abbiamo nessuna intenzione di muoverci al di fuori del quadro di diritto internazionale, quindi anche europeo” ha detto il titolare della Farnesina.

COLLOQUIO CON MATTARELLA - Salvini oggi ha avuto un faccia a faccia al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il colloquio con il capo dello Stato è durato poco più di 30 minuti. "Quello che ci siamo detti rimane tra me e il presidente Mattarella. È stato un incontro utile, positivo e proiettato nel futuro'' ha affermato il leader della Lega rispondendo alla domanda se durante il colloquio si fosse parlato dei fondi della Lega, dopo la recente sentenza della Cassazione. ''Qualcuno guarda al passato, io e Mattarella abbiamo lavorato per il futuro con soddisfazione di entrambi'', ha concluso Salvini.

E' stato un incontro "molto cordiale" e si è incentrato, secondo quanto si apprende da fonti del Quirinale, sulle tematiche proprie del Viminale: immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca dei beni dei mafiosi e la situazione della Libia. Come da previsioni, non si sarebbe parlato di vicende legate all'operato della magistratura.

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