Alla Rai "diamo il via a una vera rivoluzione culturale". Sono queste le prime parole del vicepremier Luigi di Maio alla fine del consiglio dei Ministri di venerdì, giornata in cui è stato trovato l'accordo sulle nomine Rai per le cariche di amministratore delegato e presidente di viale Mazzini. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha infatti proposto al Cdm i nomi di Fabrizio Salini, indicandolo per il ruolo di amministratore delegato, e di Marcello Foa, per la carica di consigliere di amministrazione.
E' stato il nome di Foa, alla fine, che ha permesso al governo gialloverde di archiviare la pratica Rai: perché, fino a poche ore prima dell'accordo, la poltrona del presidente di Viale Mazzini era tutt'altro che assegnata, a fronte di un accordo condiviso su Salini. Per Di Maio, Salini e Foa sono nomi che "il presidente del Consiglio e il Cdm hanno ritenuto all'altezza di questa grande sfida per liberarci dei raccomandati e dei parassiti".
FOA - "Sono molto contento, orgoglioso e stupito. L'ho saputo stanotte altrimenti non sarei mai partito..." ha detto Foa all'Adnkronos, commentando la sua designazione a consigliere d'amministrazione Rai, in attesa della nomina a presidente. "Mi impegno sin d'ora - scrive sul suo profilo Facebook - per riformare la Rai nel segno della meritocrazia e di un servizio pubblico davvero vicino agli interessi e ai bisogni dei cittadini italiani".