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Rai, partita a due tempi su Foa

31 luglio 2018 | 07.01
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(FOTOGRAMMA)
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Su Marcello Foa alla presidenza della Rai si sta giocando una partita a due tempi, come nel calcio. La prima frazione del match è in mano al sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, che da quando Salvini ha tirato fuori il nome dell'ex firma del 'Giornale', sta giocando a tutto campo con l'alleato di centrodestra (leggi Berlusconi) per arrivare a strappare in Vigilanza anche il 'sì' degli azzurri alla nuova presidenza.

La seconda parte del match, e gli eventuali supplementari, invece spetteranno al leader Salvini: al bivio tra rottura con Berlusconi e mantenimento delle posizioni, alla ricerca di quell'equilibrismo che gli ha già permesso di entrare nel governo con Di Maio, senza rompere l'alleanza di centrodestra. Per ora, comunque, fino a mercoledì, si gioca il primo tempo. Con il numero due del Carroccio che sta mettendo in campo tutta le sue carte per chiudere la partita. Un via libera di Berlusconi, che potrebbe essere 'compensato' da una direzione del Tg (si parla del secondo canale) o di una rete (anche qui sarebbe Rai2). Il pressing di Giorgetti, però, non è detto che porti a casa il risultato. Anzi.

5 STELLE - A ostacolare la trattativa potrebbero contribuire i malumori del socio di maggioranza del governo gialloverde: una parte dei 5 Stelle non vedrebbe di buon occhio un 'cedimento' a Forza Italia. E anche alcuni degli azzurri non vorrebbero, al contrario, vedere Berlusconi lasciare campo libero a una Rai a presidenza sovranista, che potrebbe essere un boomerang in vista delle prossime elezioni europee in programma la prossima primavera. Se non si trova la quadratura del cerchio, allora la palla potrebbe passare a Salvini e Di Maio.

I due leader del governo conteranno i voti contrari a Foa mercoledì, dando il via al secondo tempo della partita. Che prevede una rosa di nuovi candidati per la presidenza, indicati dai due vicepremier, figure di garanzia su cui raccogliere il consenso delle opposizioni, compreso il Pd. Ma a questo punto, con le poltrone della Rai assegnate, in vista della girandola dei direttori dei Tg, Salvini potrebbe prendere atto che quanto accaduto ha incrementato ulteriormente le crepe nella coalizione di centrodestra, almeno a livello romano, ed assumere le decisioni conseguenti.

FORZA ITALIA - In casa M5S (che osserva da una posizione defilata le mosse di Lega e Fi, considerando la partita tutta interna al centrodestra) la sensazione è che alla fine Forza Italia converga sul nome di Foa. Per il senatore 5 Stelle Alberto Airola, "Berlusconi sta giocando a far finta che questo nome non gli piaccia. Io - profetizza - credo che assisteremo invece alla sua elezione grazie anche ai voti di Fi".

Secondo la collega Mirella Liuzzi "la motivazione" del niet opposto da Fi alla designazione del giornalista al vertice della tv di Stato "non è per il profilo. Loro - dice all'Adnkronos - volevano essere informati molto prima": una motivazione che "mi sembra stucchevole e che si può superare". Sulla possibilità di offrire una contropartita agli azzurri per far loro digerire la nomina di Foa, la parlamentare grillina taglia corto: "Questi metodi spartitori non ci appartengono".

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