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Foa, sì da Cda Rai ma è incognita Vigilanza

31 luglio 2018 | 18.11
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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La presidenza di Marcello Foa ha l'imprimatur della maggioranza dei consiglieri Rai che oggi lo hanno votato. Ora tocca alla Commissione di Vigilanza esprimersi con un parere favorevole o contrario a maggioranza dei due terzi dei propri componenti. E a quanto apprende l'Adnkronos si tratta di una strada davvero in salita visto che al momento FI potrebbe scegliere persino di uscire dall'Aula della commissione per evitare possibili sorprese di franchi tiratori. Una ipotesi che è anche al vaglio di Pd e Leu e che troverà conferma soltanto domani mattina quando i parlamentari del Pd diranno l'ultima parola sul da farsi in una riunione già convocata per le 8.20, quindi, dieci minuti prima della plenaria nella quale i commissari dovranno esprimersi con voto segreto su Foa: o sì, o no.
Intanto l'azzurro Maurizio Gasparri, membro della Commissione di Vigilanza Rai, ribadisce all'Adnkronos: "Su Foa Forza Italia non cambia idea".

VIA LIBERA DAL CDA - I consiglieri di amministrazione Rai, scrive in una nota Viale Mazzini, "hanno nominato con il voto contrario del consigliere Rita Borioni e l’astensione del consigliere Riccardo Laganà come Presidente del Cda Marcello Foa che ha lasciato la sala del consiglio al momento della votazione. Il consiglio ha successivamente nominato amministratore delegato dell’azienda Fabrizio Salini come da indicazioni del ministero dell’Economia".

"Il nuovo consiglio di amministrazione Rai - specifica la nota - si è insediato questo pomeriggio in Viale Mazzini sotto la presidenza del consigliere anziano Marcello Foa, nominato dal ministero dell’Economia. Erano presenti i Consiglieri Fabrizio Salini, nominato sempre dal Mef, Rita Borioni, Beatrice Coletti, Igor De Biasio, Giampaolo Rossi, eletti dal Senato e dalla Camera dei Deputati, e Riccardo Laganà, eletto dai dipendenti Rai".

FOA - "Ringrazio il Cda della Rai per la fiducia accordatami e attendo con rispetto il voto della Commissione Parlamentare di Vigilanza della Rai - ha dichiarato Foa dopo il via libera del consiglio di amministrazione - Esprimo apprezzamento per il clima molto costruttivo della riunione odierna e sono davvero lieto di partecipare a un consiglio composto da personalità così competenti e preparate".
"Nel ricordare il mio percorso professionale - ha aggiunto - ho ribadito il mio impegno a garantire l’autonomia dei giornalisti per un’informazione di servizio pubblico che sia autorevole, indipendente e autenticamente pluralista. La Rai è una risorsa per il Paese e non solo per l’informazione, risorsa che va onorata e difesa nell’interesse esclusivo dei cittadini. Le logiche della partitocrazia sono estranee ai miei valori e alla mia cultura che, invece, contemplano un solo impegno incrollabile: quello nei confronti di un giornalismo libero, trasparente e intellettualmente onesto, senza pregiudizi ideologici".

POLEMICHE - "Senza il via libera della Vigilanza, la votazione del Cda Rai su Marcello Foa non ha alcun valore" ha scritto su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, che considera "imbarazzante" come "i nuovi consiglieri Rai indicati da M5S, Lega e Fdi, compreso il neoamministratore delegato Salini, abbiano avallato l'indicazione politica arrivata dal Governo andando contro il dettato della legge: il presidente Rai deve essere una figura di garanzia mentre i rapporti di Foa con la maggioranza di governo sono evidenti e conclamati".

Durissima la nota congiunta di Usigrai e la Federazione Nazionale della Stampa: "Il Cda si è piegato al diktat, svelando già al primo atto la totale sudditanza al governo. Come denunciato da giorni, siamo di fronte a una violazione di fatto delle norme. A questo punto la Rai rischia di avere non solo l'ad ma anche il presidente indicato dal governo: un colpo mortale all'autonomia e all'indipendenza del Servizio Pubblico".

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