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Rai, Foa va avanti: "Resto al mio posto"

02 agosto 2018 | 13.32
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(Fotogramma)
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"Oggi ho informato i miei colleghi del Consiglio di Amministrazione che sono ancora in attesa di indicazioni dell'Azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del Cda come consigliere anziano, nell'esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai". Lo scrive in una nota il consigliere d'amministrazione Marcello Foa, al termine del Cda di oggi in viale Mazzini.

Dopo la bocciatura della commissione di Vigilanza della sua nomina a presidente Rai, arrivata ieri, Foa precisa: "Voglio sottolineare che in queste prime riunioni il clima all'interno del Consiglio è stato ottimo, di confronto franco e leale con colleghi di grandissimo valore e che lo spirito che ci unisce è quello di servizio per la più grande azienda culturale del Paese".

Secondo l'opposizione, però, Foa non può restare al suo posto. "Il diritto e la prassi - scrive su Facebook il deputato del Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai - che in assenza di un presidente e di un vicepresidente un Cda sia presieduto dal consigliere anziano, in questo caso non si applica, poiché la commissione di Vigilanza non ha dato il proprio assenso proprio al fatto che il consigliere Foa sia presidente e quindi possa presiedere il Consiglio".

Intanto, anche il Financial Times dedica un articolo alla vicenda Rai. Secondo il quotidiano della City, la battuta d'arresto del governo sulla vicenda Rai mostra la tensione esistente tra Silvio Berlusconi e la Lega, che ha fatto campagna con Forza Italia su una piattaforma di centrodestra a marzo e poi successivamente ha dato vita a un governo più populista con il partito anti-establishment dei 5 stelle.

Il giornale sottolinea che "il governo ha subito un'umiliante sconfitta dopo che Fi, il partito dell'ex premier Berlusconi ha rifiutato di sostenere il candidato della coalizione per guidare la Rai". Le obiezioni di Silvio Berlusconi a Marcello Foa "non sono personali", scrive il quotidiano, che cita dei 'collaboratori' del leader di Fi e ricorda come il candidato proposto per la guida della Rai, considerato vicino a Matteo Salvini, abbia lavorato fino al 2011 per il Giornale. Secondo gli "osservatori" cui fa riferimento il FT, Berlusconi potrebbe cercare invece "l'occasione di strappare alcune concessioni per il proprio partito, quali il controllo di un canale Rai o di un dipartimento, per completare il suo impero mediatico composto da magazine e network televisivi".

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