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Rai, grandi opere e vaccini: i dossier che dividono

06 agosto 2018 | 16.08
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Vaccini, grandi opere e manovra finanziaria. Sono questi alcuni dei temi che nelle ultime settimane hanno dominato il dibattito politico nazionale. Temi che, a due mesi dalla nascita del governo gialloverde, hanno acceso le prime tensioni all'interno della maggioranza. A partire dalle differenti opinioni sulla realizzazione delle grandi opere espresse dai due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Mentre il primo ne sottolinea l'importanza per il Paese, esortando il governo ad "andare avanti e non indietro" su Tav, Tap e Terzo Valico, il secondo frena, avanzando la necessità di costruire infrastrutture ancor prima di grandi opere.

Altro tema che provoca scintille nel governo Conte è quello dei vaccini, dopo le polemiche sollevate dall'approvazione in Senato di una proroga dell'obbligo vaccinale per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia. Altro tema che rischia di dividere la maggioranza potrebbe essere la prossima Legge di bilancio, con entrambi i partner di governo, M5S e Lega, intenzionati a trovare le coperture per i loro cavalli di battaglia, rispettivamente reddito di cittadinanza e flat tax. E' ancora stallo, invece, sulla nomina di Marcello Foa a presidente Rai dopo il non-voto di Forza Italia in Vigilanza che ha determinato lo strappo tra i leader del centrodestra Salvini e Berlusconi.

RAI - Tra i dossier che negli ultimi giorni hanno infiammato il dibattito politico c'è il caso di Marcello Foa, scelto dalla maggioranza di governo come presidente Rai ma bocciato in Vigilanza dal non- voto di Forza Italia, Pd e Leu. La mossa inaspettata degli azzurri ha rappresentato un vero e proprio tradimento per il leader del Carroccio e principale sponsor di Foa, Matteo Salvini, che ha accusato Berlusconi e i suoi di aver "scelto il Pd per provare a fermare il cambiamento". Eppure il Cavaliere non è disposto a indietreggiare di un passo. Anzi, "l'eventuale riproposizione dello stesso nome alla Commissione di Vigilanza - ha sottolineato - presenta secondo il parere di autorevoli professionisti problemi giuridici non superabili" e pertanto "non potrà essere votata". Salvini, dal canto suo, non molla e ha ribadito, ancora una volta, che "Foa è la persona giusta al momento giusto".

VACCINI - Altro tema che negli ultimi giorni ha creato tensione all'interno della maggioranza di governo, e non solo, è stato il 'caso vaccini'. All'origine dello scontro la 'rivolta' della senatrice pentastellata Elena Fattori, che ha annunciato il voto in dissenso dal suo Gruppo sull'emendamento al milleproroghe che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia. Una presa di posizione che ha diviso il Movimento e scatenato diverse polemiche, con tanto di appello dei medici rivolto al Parlamento, e che infine ha spinto il ministro della Salute Giulia Grillo a intervenire sulla questione. "Nessun passo indietro sull'obbligo vaccinale", ha garantito il ministro, sottolineando che "i bambini dovranno continuare a essere vaccinati" e che farà "di tutto per la promozione attiva delle vaccinazioni''.

GRANDI OPERE - A generare scossoni all'interno della maggioranza di governo c'è poi l'interruzione o meno delle grandi opere già in programma o in costruzione. Da un lato il ministro dell'Interno Matteo Salvini che non ammette alcun dietrofront dell'esecutivo sulle infrastrutture ma solo "fior di tecnici e di docenti" per valutare costi e benefici di pedemontane, terzo valico e Tap; dall'altro i colleghi ministri cinquestelle Di Maio e Lezzi che frenano sulle grandi opere appellandosi ai valori originari del Movimento. ''Non abbiamo nessun pregiudizio sulle grandi opere - ha affermato stamane il vicepremier in diretta ad Agorà Estate - ma non si può fare la Torino-Lione e poi ignorare che alcune città hanno bisogno di rifare l'asfalto". Linea condivisa dalla ministra per il Sud Lezzi che, in un post su Facebook, si appella direttamente a Salvini ribadendo la necessità di costruire infrastrutture ancor prima di grandi opere.

MANOVRA - Altro tema caldo sul tavolo dell'esecutivo è poi quello della Legge di Bilancio 2019 che potrebbe creare tra i partner di governo qualche tensione sulle coperture finanziarie. Sebbene il premier Giuseppe Conte abbia assicurato che "la programmazione economico-finanziaria" è già pronta e verrà presentata nel mese di settembre, potrebbe infatti crearsi uno scontro tra i partner di governo al momento di inserire in manovra flat tax e reddito di cittadinanza, temi cari rispettivamente ai leghisti e ai pentastellati. Dal canto suo, il vicepremier Di Maio ha garantito: "Il nostro obiettivo è farle insieme nella legge di bilancio e porteremo avanti tutte le politiche di dialogo sia con l'Unione europea, sia tutte le politiche di spending review e di riorganizzazione della spesa pubblica".

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