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Vaccini, caos e polemiche

12 agosto 2018 | 09.25
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Proteste, petizioni, denunce. La campanella nelle scuole suonerà tra circa un mese e sulle vaccinazioni obbligatorie regna il caos. Dopo la circolare sull'autocertificazione dei ministri Grillo e Bussetti, seguita dall'annuncio di una proposta di legge che prevede un obbligo flessibile sui territori, l'Associazione nazionale presidi è scesa sul piede di guerra annunciando che non accetteranno la proroga dell'autocertificazione contenuta nel Milleproroghe. E se le Regioni dal canto loro hanno deciso di fare ricorso davanti alla Consulta, nel frattempo il ministro dell'Istruzione Bussetti si è schierato al fianco dei presidi pur garantendo la massima collaborazione al ministero della Salute per l'attuazione delle politiche sanitarie previste dalla legge sottolineando però che la dirigenza scolastica non può essere gravata di incombenze in materia sanitaria.

Mario Rusconi, presidente Anp-Lazio "nel ringraziare il ministro Bussetti per l'apprezzamento dimostrato verso l'operato dei dirigenti scolastici e per il loro senso di responsabilità ritiene opportuno che al già annunciato incontro di fine mese al ministero della Salute ci siano, oltre ai presidi, anche rappresentanti del Miur che conoscono nei dettagli la complessità dell'organizzazione scolastica". Secondo Rusconi "chi opera nella scuola tra oggettive difficoltà ed imprevisti quotidiani, auspica un riavvio di anno scolastico all'insegna della serenità e della collaborazione reciproca tra famiglie, docenti e dirigenti. La scuola è un luogo di formazione e di crescita culturale e non può trasformarsi in uno spazio di disputa e di polemica". "Superate le polemiche e le discussioni ideologiche, che certamente non giovano, sono i presidi e gli insegnanti a dover rispondere costantemente col proprio operato a tutti i genitori che ogni giorno affidano alla scuola la crescita culturale dei propri figli", ha concluso Rusconi.

Il caso vaccini scuote anche la comunità dei medici e degli operatori sanitari. Dopo il post su Facebook di Claudio Puoti, già primario di medicina interna, per la sua nipotina, Silvia Braccini, medico anestesista rianimatore, scrive alla senatrice Taverna palesando la sua delusione "come italiana, come cittadina e come medico, da quello che ha detto in materia di vaccini. Ha reso questo paese non più libero. Ma oppresso dall'ignoranza e dalla cecità". "Ogni anno - continua - milioni di volontari sanitari rischiano la vita in giro per il mondo per salvare migliaia di piccole vite da malattie che hanno decimato intere popolazioni. E noi, del mondo ricco e civile, torniamo indietro di mille anni contro ogni ragione. I nostri bambini non sono bestiame. Sono solo bambini a cui garantiamo un futuro". E ancora: "Perché non proibiamo anche tutte le altre scoperte scientifiche che hanno cambiato la sopravvivenza dell'uomo moderno e che hanno comunque possibili complicanze?". "Proibiamo tutte le chirurgie. Proibiamo il vaccino anti HPV contro i tumori della cervice uterina. Proibiamo -prosegue l'elenco- le coronografie con Pci primarie che ogni giorno salvano la vita a centinaia di persone colpite da infarto. Proibiamo la trombolisi primaria per tutti i pazienti colpiti da ictus cerebri. Proibiamo le trasfusioni. Proibiamo gli antibiotici. Spegniamo la luce...torniamo nel medioevo. Ma non ci chieda poi...a noi medici...di fare miracoli che volete distruggere. Non ci chieda di piangere la morte dei nostri bambini. La piangiamo da oggi. La piangeremo domani. Impotenti davanti ad una 'politica' che riduce a voti politici e twittate la scienza".

Dal canto loro anche i genitori non restano a guardare. E se c'è chi sui social si vanta di come sia riuscita a cambiare le date del certificato vaccinale della figlia per la scuola materna, dall'altra una petizione per dire "sì" ai vaccini obbligatori per poter frequentare la scuola lanciata da un gruppo di mamme, i cui figli sono immunodepressi in conseguenza di un trapianto di fegato, è arrivata ormai a oltre 135mila firme in soli sette giorni. Una petizione-lettera condivisa sulla piattaforma da IoVaccino che, spiegano, "sarà inviata a tutti i parlamentari per evitare che gli emendamenti proposti al Decreto Milleproroghe rendano inutile la legge attualmente in vigore".

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