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Diciotti

Migranti, Salvini: "Non temo il Colle"

23 agosto 2018 | 10.10
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Non temo assolutamente nulla, ho la coscienza più che a posto". Così ai microfoni di Rtl Matteo Salvini smentisce ricostruzioni stampa sui presunti timori del leader della Lega di un intervento del Colle sul caso Diciotti. "Essendo agosto e con il calciomercato chiuso - ironizza il ministro dell'Interno bacchettando la stampa- probabilmente i giornali non sanno come riempire le pagine". "Ieri - assicura - ho parlato con il presidente Conte, persona con la quale lavoro benissimo e con cui siamo in perfetta sintonia da due mesi e mezzo. Mi ha chiesto informazioni, gli ho dato tutte le informazioni del caso, gli ho detto che da ministro e da padre stavamo già provvedendo di far scendere dei minori a bordo dell'imbarcazione ma gli ho ricordato dell'Europa".

Poi, dopo il botta e risposta di ieri , Salvini torna a polemizzare con il presidente della Camera Roberto Fico. "Con Di Maio - dice il vicepremier e ministro dell'Interno i microfoni di Radio Rtl 102.5 - sto lavorando molto bene, è una persona seria, coerente e rispettosa di quello che c'è nel contratto di governo. Qualcun altro, invece, ha tanto tempo per parlare. Penso, appunto, al presidente della Camera, che mi sembra ogni tanto dica e faccia - sottolinea - l'esatto contrario di quello che dicono e fanno altri esponenti del governo, sia della Lega che dei Cinque stelle. E' un problema loro, che si risolveranno loro...''. "Onestamente - aggiunge -, non vado a letto pensando a Fico, né mi sveglio pensando a Fico...Sto aspettando che si svegli mia figlia per farle il latte con il miele...''.

Parlando del caso Diciotti, Salvini dice: "Sono tutti immigrati illegali". "Il mio obiettivo - spiega - non è la redistribuzione in Europa ma che ci siano nei Paesi di partenza degli sportelli europei che decidano che chi fugge dalla guerra ha diritto di partire non in gommone, ma in aereo, e arriva in Europa". "In Australia c'è il principio del 'No way': nessuno di coloro che vengono presi in mezzo al mare mette piede sul suolo australiano. A questo - sottolinea - si dovrà arrivare".

Poi, a proposito delle inchieste in corso, dice: "Se qualcuno mi vuole indagare e qualche procuratore mi vuole interrogare, sono pronto anche domani mattina a spiegare le mie ragioni... Ognuno fa il suo lavoro con coscienza, sono un dipendente pubblico e da ministro dell'Interno mi occupo di sicurezza". "L'immigrazione è una delle parti del mio lavoro e su questo - conclude Salvini - sarò giusto, rigoroso, fino a che non ci sarà una normalità e arriverà in Italia chi ha il diritto e il permesso di arrivare".

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