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Rai, malumori 5S e Cav alla finestra

31 agosto 2018 | 07.34
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Alla ripresa si tornerà a parlare di Rai. Con il caso di Marcello Foa, sponsorizzato dalla Lega alla presidenza, tutto ancora da risolvere. Una vera e propria mina vagante per Matteo Salvini, che la maggioranza gialloverde proverà a disinnescare per evitare nuove lacerazioni interne e sbloccare le altre nomine collegate, ovvero quelle dei direttori di rete e dei tg. Lo stallo dura dal primo agosto, quando Foa ha incassato la maggioranza dei voti (22) senza però raggiungere il quorum richiesto (27): nonostante la bocciatura è rimasto nel cda e come consigliere più anziano dovrà anche svolgere il ruolo di presidente pro tempore.

La patata bollente, dunque, è sempre sul tavolo di Matteo Salvini, che per ora non avrebbe dato ancora indicazioni, anche perché, raccontano, non avrebbe alcun interesse ad accelerare. Il segretario di via Bellerio, insomma, prende tempo, sapendo che dovrà fare presto i conti con l'alleato di governo Luigi Di Maio oltre che con l'alleato di centrodestra Forza Italia. Ufficialmente M5S ribadisce la stima verso Foa e preferisce stare alla finestra, ma tra i pentastellati cresce il malumore per il protagonismo di Salvini e attendono le prossime mosse del Carroccio. ''Salvini deve sbloccare la situazione e confrontarsi con noi'', fanno sapere ambienti grillini. Anche Forza Italia resta a guardare, ma è pronta a far sentire la sua voce in occasione del voto in Vigilanza per non ritrovarsi un presidente 'ostile' e poter accampare qualche pretesa nella partita sulle nomine.

Dopo un soggiorno di tutto relax in Provenza, ospite della primogenita Marina, la prossima settimana, lunedì o al massimo martedì, Silvio Berlusconi rientrerà ad Arcore, dove si rimetterà a lavorare sui dossier più caldi, compreso quello della Rai. Fabrizio Del Noce e Giovanni Minoli, raccontano, sono due nomi che andrebbero bene al Cav. Ma non si può certo parlare di una loro candidatura in quota Fi, anche se continuano a circolare le voci su Del Noce alla presidenza, con il placet di Salvini. Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, vuol capire prima cosa intenda fare Salvini per poi scoprire le sue carte.

Il Pd continua a puntare i piedi e chiede un passo indietro a Foa. ''Per uscire da questa impasse che blocca e penalizza la principale azienda di cultura del Paese, l'unica cosa da fare - avverte il deputato Dem Michele Anzaldi, segretario Vigilanza Rai - è rispettare la legge senza se e senza ma: ovvero far eleggere il presidente della Rai dai due terzi, perché deve avere un ruolo di garanzia. Io auspico addirittura l'unanimità e spero che i presidenti di Camera e Senato non si siano dimenticati di questa grave vacatio come è stato rappresentato loro dai capigruppo Pd alla Camera e al Senato".

"Così - dice Anzaldi - non si può andare avanti, è vergognoso. Tutti gli italiani stanno vedendo il Festival del Cinema di Venezia e, per la prima volta, non c'è un presidente della Rai. Una cosa vergognosa visto che in laguna la Rai fa la parte del leone. Questo il Parlamento lo sapeva, la Vigilanza era pronta a essere convocata anche in queste vacanze, ma dalle segreterie dei partiti non c'è stato nessun passo indietro per eleggere un presidente nel rispetto della legge. Foa è un candidato calato dall'alto come ha dimostrato l'ultimo voto in Vigilanza. Foa è stato bocciato per l'arroganza di M5S e Lega".

Il presidente della Vigilanza Rai, l'azzurro Alberto Barachini, si tira fuori dalle polemiche e continua a lavorare per arrivare a una candidatura unitaria per la presidenza, che possa mettere d'accordo tutte le forze politiche.

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