Si voterà oggi a Strasburgo il procedimento di sanzioni contro l'Ungheria per le violazioni dello stato di diritto, un voto che divide il governo italiano, spaccato tra l'appoggio di Salvini al premier ungherese e il M5S a favore delle sanzioni. Una "sentenza già scritta" comunque per il primo ministro Viktor Orban, che in un post su Facebook ha inoltre parlato di "uno schiaffo in faccia al dialogo" da parte dell'Europarlamento. "State stigmatizzando un Paese, condannando una nazione", ha tuonato ieri il premier al Parlamento europeo durate il suo discorso, senza però rispondere nel merito delle accuse contenute nel rapporto: "Siamo franchi tra di noi - ha aggiunto - l'Ungheria verrà condannata perché il popolo ha deciso che non diventerà un Paese per migranti. Qualunque sia la vostra decisione, l'Ungheria non accetterà questo ricatto. Proteggeremo i nostri confini e decideremo noi con chi vivere".
"Per quanto riguarda le migrazioni - aveva sottolineato, plaudendo all'Italia - sono pronto a cooperare con qualsiasi governo che voglia difendere i confini. E davvero, mi levo il cappello davanti agli italiani, vedendo il coraggio che hanno avuto a fare quello che hanno fatto".
GOVERNO ITALIANO DIVISO - Ma sulla questione ungherese proprio il governo italiano non trova un punto d'incontro. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini si è infatti schierato a favore del primo ministro Orban, sostenendo che "l'Europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti", il M5S ha annunciato che voterà a favore delle sanzioni contro l'Ungheria, confermando così il voto già espresso in commissione. A votare con la Lega sarà invece Forza Italia.