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Pressing M5S-Lega sulla manovra

17 settembre 2018 | 07.56
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(Afp)
(Afp)

Via libera alla flat tax, ma a condizione che "non aiuti i ricchi". Sì al reddito di cittadinanza, purché non serva a "stare a casa sul divano a guardare la televisione". Lega e M5S affilano le armi in vista della prossima legge di Bilancio in un confronto a distanza sulle principali misure da inserire nel testo finanziario attualmente sotto la lente del governo. Da un lato il vicepremier Luigi Di Maio rilancia il reddito di cittadinanza, dall'altro il partner di governo Matteo Salvini insiste sulla flat tax.

Quest'ultima misura però, secondo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, "non deve aiutare i ricchi ma la classe media, le persone più disagiate che pagano le tasse da una vita e che in tutti questi anni hanno finanziato sprechi e privilegi con le proprie tasse". "La flat tax dovrà servire a questo - ha insistito Di Maio parlando a Nola - Se sarà questa, non avremo alcun problema a votarla, ad abbassare le tasse per dare una nuova possibilità di rilancio alla fascia dei piccoli risparmiatori che hanno portato avanti le loro famiglie, le loro imprese con grandi difficoltà".

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, "l'importante è che non sia un reddito per stare a casa sul divano a guardare la televisione, perché non sarebbe rispettoso per chi domani mattina si alza e va a lavorare per 500-600-700 euro", ha puntualizzato Salvini. Parole cui è seguita a stretto giro la replica di Di Maio. "Non significa dare soldi alle persone per stare sul divano - ha chiarito il leader del M5S - perché noi che siamo del Sud ce li ricordiamo i soldi dati alle persone per starsene sul divano in cambio di voti. Per questo vogliamo fare una misura totalmente diversa".

I partner di governo però escludono qualsiasi tensione sulla manovra. "Solo un dibattito franco sul fatto che o si mantengono le promesse o è inutile che ci stiamo", ha sostenuto Di Maio, spiegando che il loro obiettivo è "portare a casa un risultato coraggioso che tenga i conti in ordine e su questo siamo compatti come governo". Dello stesso tenore anche le dichiarazioni di Salvini. "E' tre mesi che cercano di dividerci e di farci litigare - ha detto il ministro dell'Interno parlando dei rapporti con Di Maio e con il premier Conte - lo dico ai giornalisti che perdono tempo, energia e denaro: andiamo avanti per cinque anni per governare questo Paese, non litighiamo né sui ponti né sulle poltrone".

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