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Centrodestra

La 'pace' di Arcore

18 settembre 2018 | 07.14
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Domenica, ad Arcore, raccontano, ''è stata l'occasione per avviare un confronto a 360 gradi'', dal futuro del centrodestra alla Rai, alle regionali. Il vertice tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini (presenti il numero due del Carroccio Giancarlo Giorgetti, il vicepresidente di Fi Antonio Tajani e la senatrice Licia Ronzulli) ha riavviato il dialogo e iniziato a chiarire alcuni nodi sul tavolo. Nonostante le smentite ufficiali da parte degli azzurri (''non si è parlato di Rai''), si sarebbe discusso del caso Foa (si va verso una conferma dell'ex giornalista de 'Il Giornale' alla presidenza di viale Mazzini, che sbloccherebbe le nomine dei direttori dei tg) e anche di temi sensibili per il gruppo Mediaset, ovvero il tetto sulla pubblicità in tv, alla luce dell'intervista del sottosegretario Vito Crimi. Tema che ancora ieri, i vertici del M5S, rilanciavano con forza: "Il piano Crimi andrà avanti".

A preoccupare gli azzurri sarebbe, in particolare, l'ipotesi di mettere tetti alla raccolta pubblicitaria, il contributo di solidarietà da dalle concessionarie pubblicitarie e lo stop agli investimenti delle aziende pubbliche. Il Cav, secondo fonti parlamentari, avrebbe chiesto conto al segretario del Carroccio delle parole di Crimi e il ministro dell'Interno lo avrebbe rassicurato spiegando che non è materia del contratto di governo. Gli azzurri, raccontano, non si fidano della 'politica del doppio forno' di Salvini e chiedono segnali concreti che dimostrino la volontà di via Bellerio di non tradire lo spirito di coalizione.

Il summit, infatti, è servito innanzitutto a 'registrare' la tenuta della coalizione: da qui la necessità di avviare un'attenta riflessione sull'alleanza e la scelta dei governatori candidati alle prossime regionali (dall'Abruzzo alla Basilicata alla Calabria). Fi vuole un accordo complessivo che non la penalizzi, a conferma di un centrodestra compatto in tutte le Regioni.

Allo stato, non sono arrivate risposte dalla Lega. Salvini, infatti, continua a voler tenere ben distinto il governo giallo-verde dalle amministrative. Ed ecco l'esigenza di tornare a vedersi subito: un nuovo vertice del centrodestra era stato fissato già per stasera, a Roma, ma è slittato a giovedì.

Salvini non pensa minimamente, almeno per ora, a far saltare il banco, è ribadisce lealtà a Luigi Di Maio con il quale governa il Paese. La pensa diversamente, invece, Tajani: ''Io scommetto che questo governo non durerà 5 anni. Non penso che Lega e M5S potranno continuare a stare insieme: sono troppo diversi, i contrasti si vedono ogni giorno''. Il vicepresidente di Fi spinge per lo strappo e spera che alle regionali Fi corra con il Carroccio: "Noi vogliamo andare uniti, vediamo cosa accadrà. Non mi sembra che la Lega voglia correre con il M5S. In Abruzzo mi sembra che ci sia stata una marcia indietro, noi stiamo lavorando per una grande coalizione di centrodestra".

Ronzulli è fiduciosa: ''Il vertice ha certificato l'unità del centrodestra che crede ancora nella riduzione delle tasse, nell'aumento dell'occupazione, nella difesa dei pensionati e dei risparmiatori. Ci auguriamo di condividere un percorso per dare risposte concrete e soluzioni che gli italiani si aspettano da tempo''.

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