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Bufera su Rocco Casalino

22 settembre 2018 | 20.18
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Venti di bufera sul Movimento Cinquestelle e, nel mirino, finisce Rocco Casalino. L'audio 'clandestino' del portavoce di Palazzo Chigi riempie infatti le prime pagine dei giornali, provocando un vero e proprio terremoto e scuotendo la giornata politica italiana. Nelle parole del responsabile della comunicazione pentastellato tutta la rabbia del partito contro i tecnici del ministero dell'Economia, 'colpevoli' di ostruzionismo e di non riuscire a trovare i fondi necessari per coprire le misure previste in manovra. E' così che Casalino paventa una "megavendetta" nei confronti degli alti dirigenti del Tesoro. "Sarà una cosa ai coltelli", promette nella registrazione, e se "dovesse venir fuori che all'ultimo ci dicono 'i soldi non li abbiamo trovati', nel 2019 ci concentreremo a far fuori tutti questi pezzi di m.... del Mef".

Difeso a spada tratta dal Movimento e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che per nulla colpito dalle affermazioni gli ha rinnovato la sua "piena fiducia", e liquidato con una frase a mezza bocca dal leader del Carroccio Matteo Salvini - "Non mi appassionano gli audio rubati..." -, Rocco Casalino è stato invece investito dall'ondata di indignazione delle opposizioni: dal Pd a Forza Italia, al portavoce del premier l'attacco frontale al Mef proprio non si perdona.

Ma il portavoce si difende: "Violata riservatezza"

Per i Dem, quelle del numero uno della comunicazione cinquestelle sarebbero infatti parole "inaudite", "indegne", "di assoluta gravità politica", che meriterebbero l'immediata "cacciata" del portavoce, definito "picchiatore che minaccia giornalisti e funzionari dello Stato".

Se è il Pd a dare il via alle proteste, la richiesta di dimissioni diventa tuttavia il leitmotiv della giornata delle opposizioni. Per Forza Italia, "le minacce di Casalino" diventano "un fatto politicamente gravissimo" con un'eventuale "rilevanza penale", "dimostrano una concezione violenta del potere", sono in definitiva "parole da sicario", che meriterebbero "dimissioni immediate" o, perlomeno, "scuse formali". E ancora: "Inaccettabile e minacciosa aggressione verbale ai dirigenti Mef" per Leu, l'audio di Casalino per i Verdi è qualcosa per cui il portavoce dovrebbe "essere immediatamente licenziato". E a tuonare contro Casalino sono anche i sindacati, come la Cisl Fp per la quale "l'attacco ai dirigenti e ai tecnici del Ministero dell’Economia è davvero grave e alimenta un pregiudizio contro chi sta svolgendo semplicemente il proprio lavoro".

Apparentemente più clemente, ma non meno incisivo, il 'collega' di governo Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio che lancia quello che sembra essere un velato avvertimento: "Dipende se il portavoce del premier ha il potere di cacciare i tecnici, non credo lo abbia... e poi - sottolinea - basta non avere il portavoce come non ce l'ho io".

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