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Foa presidente, via libera da Vigilanza Rai

26 settembre 2018 | 17.38
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

La Commissione di Vigilanza ha dato semaforo verde alla nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai. Con 27 voti favorevoli, tre contrari, una scheda bianca e una nulla, il giornalista incassa quindi il via libera dell'organo della tv di Stato. La maggioranza necessaria perché Foa diventasse presidente era di due terzi, una maggioranza che quest'estate non era stata raggiunta. Oggi tuttavia sia i commissari di Forza Italia sia quelli di Fratelli d'Italia, questi ultimi già favorevoli nella precedente occasione, hanno dichiarato ai cronisti l'intenzione di votare sì. "Una grande emozione, un grande onore. Grazie alla Commissione di Vigilanza per la fiducia e a tutti voi per il sostegno in questi mesi. E ora al lavoro al 100% per la Rai!", le prime parole del neo presidente della Rai su Twitter.

Domani alle 14, a quanto si apprende, si riunirà il Cda della Rai per ratificare la nomina. Sul tavolo del consiglio ci sarà anche l'indicazione dell'interim per la Tgr che dall'1 ottobre sarà senza direttore visto che Morgante andrà a Tv2000.

"SARO' GARANTE PLURALISMO" - "Sono abituato a discerne tra le opinioni personali e i doveri legati al mio ruolo di garante del pluralismo, principio cui mi ispirerò nei prossimi tre anni qualora la Commissione dovesse esprimere un parere favorevole sul mio incarico". Così Foa aveva rassicurato la Commissione stamane, nel corso della sua audizione prima della decisione di questo pomeriggio sulla nomina. "Non ho mai militato in un partito, né preso la tessera di un partito, né cercato appoggi politici per far carriera", aveva detto, definendosi "un liberale di cultura antica, della scuola di Indro Montanelli, e ho sempre ritenuto importante difendere la libertà di informazione".

Chi è Marcello Foa

"Penso di poter svolgere un ruolo di garanzia perché ho dimostrato di sapermi anche correggere dopo aver espresso delle opinioni", aveva assicurato. Del resto, ha spiegato, "conduco da anni una battaglia intensa e irriducibile affinché la grande stampa riprenda un ruolo fondamentale in questo Paese e affinché le informazioni sbagliate perdano impatto, perché la gente si riconosce nella grande informazione, come quella della Rai".

"La mia battaglia personale è stata sempre a favore di una informazione libera e trasparente che sappia riconoscere i propri errori, perché sono certo che la tendenza a nascondere gli errori abbia creato un gap di fiducia da parte dei cittadini verso la grande stampa. Questo gap - aveva spiegato - va ricomposto con una informazione autorevole e indipendente. Impegno che io prendo con tutto il cuore e con la massima professionalità, nell'ambito dei miei compiti e del mio ruolo che è diverso da quello dell'amministratore delegato".

Il candidato presidente aveva poi sottolineato come "il mandato conferitomi dal governo non è politico ma è professionale; mi si chiede di onorare il mio percorso professionale di difesa del giornalismo e di difesa della cultura italiana". Dopo il mancato via libera della Vigilanza quest'estate "essendo il mio mandato di nomina governativa, io l'ho rimesso al Mef e ho atteso diligentemente che il governo valutasse la situazione. Così quando è stata riproposta la mia candidatura, io l'ho accettata avendo percepito che la commissione di Vigilanza poteva rivalutare nella sua maggioranza qualificata la mia nomina. E l'ho fatto con umiltà e rispetto delle deliberazioni della Commissione. Io sono molto rispettoso delle regole".

DI MAIO - "Tanti auguri al nuovo presidente della Rai @MarcelloFoa! Lo aspetta un compito non facile, ma sono sicuro che sarà all'altezza. Anche in Rai tornerà la meritocrazia! Sembrava impossibile, ma siamo già sulla buona strada". Lo scrive in un tweet il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.

SALVINI - "Buon lavoro presidente!". Così Matteo Salvini saluta su twitter la nomina di Marcello Foa, postando una foto del neo presidente della Rai. La nomina di Foa, ha poi aggiunto ll'arrivo alla festa del quotidiano 'La Verità', "è un buon segnale per una azienda che merita il meglio e per gli italiani che, pagando il canone, meritano il meglio, per una informazione quanto piu' libera e equilibrata". E a chi chiede della mediazione con Berlusconi, il vicepremier replica: "Non faccio mediazioni, sono l'ultimo dei buoni mediatori".

M5S - "Con il via libera a Marcello Foa presidente della Rai possiamo finalmente iniziare a lavorare per un servizio pubblico libero da ingerenze politiche entrando nel merito delle questioni". Così, in una nota congiunta, i componenti del MoVimento 5 Stelle in Commissione di Vigilanza Rai. "Il nostro ruolo in Vigilanza - proseguono - sarà orientato a fare in modo che la Rai si liberi finalmente dal condizionamento malsano della politica: puntiamo a un'azienda trasparente e indipendente. Vogliamo un servizio pubblico che possa adempiere al suo dovere primario entrando nelle case degli italiani con un'informazione vera e una programmazione di qualità".

"E per fare questo serve un'azienda che sappia valorizzare fino in fondo le proprie, immense, risorse interne, tagliando gli sprechi, rafforzando e valorizzando le redazioni locali e i centri di produzione televisivi della Rai e tornando anche a confezionare delle grandi produzioni originali. Il tutto utilizzando sino in fondo l'audit interno, le prerogative di presidente e Cda e rispettando il ruolo stesso della Vigilanza. Una Rai così è possibile e ci auguriamo che possa diventare l'obiettivo di tutti", concludono gli esponenti del M5S.

LEGA - "Siamo assolutamente soddisfatti. Abbiamo raggiunto l'obiettivo di portare la candidatura di Foa a presidente. C'è stato qualche piccolo errore nella votazione. Non crediamo ai franchi tiratori". Lo dice Massimiliano Capitanio, segretario della Lega in Vigilanza Rai. "C'era una scheda con una doppia croce - spiega -. Evidentemente qualcuno che si è sbagliato nella votazione. C'è stato un voto contrario in più (solo i due commissari di Leu avrebbero votato contro secondo le dichiarazioni di voto, mentre i commissari Pd non hanno partecipato al voto così come annunciato, ndr), una scheda bianca e una nulla. Nessun franco tiratore, comunque, secondo me. E poi l'obiettivo è stato raggiunto, la convergenza è stata trovata e Foa è il nuovo presidente della Rai".

OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - "#Foa Presidente atto illegittimo di rottura istituzionale, umiliazione e offesa per la #Rai, trattata come merce di scambio su tavolo di Arcore per patto di potere tra #Salvini, #Berlusconi, #DiMaio. Propagatore seriale fake news messo a presiedere informazione pubblica #vergogna”. Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Francesco Verducci. Per il deputato dem Roberto Giachetti invece "al di là delle chiacchiere il voto di oggi su Foa sancisce sostanzialmente per Forza Italia, in una sola mossa, l'ingresso nella maggioranza, la definitiva subalternità a Salvini e la complicità politica con il M5S".

Il dem Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, denuncia un voto "taroccato": "Se è vero, come mi è stato riferito da alcuni colleghi presenti, che la votazione per Foa è stata taroccata con due voti nulli trasformati in voti favorevoli, saremmo di fronte ad un caso gravissimo. Ho chiesto un immediato accesso agli atti, vogliamo una verifica".

"Foa per essere eletto - prosegue Anzaldi - deve aver ricevuto 27 schede che riportano 'Sì' e non altro. Se le 27 schede non ci sono, se sono 26 o 25, siamo di fronte ad un falso, perché Foa non ha i voti necessari per essere nominato presidente della Rai. Il presidente Barachini metta subito le schede a disposizione".

"Chiediamo formalmente al presidente della Vigilanza Barachini l’accesso agli atti. Ci risulterebbero 27 voti a favore di Marcello Foa, ovvero il quorum minimo per confermare il presidente della Rai, ma con due schede riconoscibili e quindi nullo. In questo caso, il voto della Vigilanza andrebbe considerato privo di effetti", rincarano la dose il capogruppo del Pd Andrea Marcucci ed il capogruppo in Vigilanza Davide Faraone

Per il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, "hanno trovato l'accordo, dopo la cena fra Salvini e Berlusconi: Forza Italia ha votato con M5S Lega per Foa Presidente della Rai, ovvero le mani di Berlusconi sulla tv di Stato. Nessuna novità. La vera novità è il silenzio-assenso di quelli che dovevano liberare la Rai dalle lottizzazioni e dai conflitti di interesse...".

"Quando lo scrutinio è segreto in qualche passaggio di tentativo di allargamento della maggioranza si può perdere qualche pezzo", aggiunge il collega di partito, Federico Fornaro, spiegando anche che la presenza e il voto di Leu questa sera in commissione, rispetto alla scelta del Pd di non partecipare affatto al voto, aveva anche lo scopo di "evitare che Foa fosse eletto all'unanimità".

Quanto al merito, Fornaro osserva: "Oggi abbiamo assistito all'ultimo atto di un copione scritto qualche settimana fa ad Arcore tra Salvini e Berlusconi, con il complice silenzio del Movimento Cinque Stelle. Non ci ha convinto l'audizione di oggi casomai ce ne fosse stato bisogno. bastava leggere i tweet e ritweet di Foa in questi anni, in particolare un ritweet di un tweet del leader di CasaPound in cui il Presidente della Repubblica veniva definito ignobile e anticostituzionale. Crediamo che da questo punto di vista Foa non sia quella figura di garanzia del pluralismo culturale e politico che la legge prevede per la Rai".

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