"San Francesco, patrono d'Italia, rappresenta l'anima bella e inclusiva del nostro Paese e del popolo italiano: l'accoglienza ha sempre contraddistinto il francescanesimo ed è con questo spirito che accogliamo tutti, dai capi di Stato e di governo alla povera gente fino all'ultimo dei pellegrini". E' quanto afferma all'AdnKronos padre Enzo Fortunato portavoce del Sacro Convento di Assisi, dove giovedì si recherà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per presenziare alla tradizionale cerimonia del 4 ottobre.
"E' atteso un numero record di pellegrini, oltre diecimila", anticipa padre Fortunato, confermando che nel giorno liturgico dedicato alla festa di San Francesco sono attesi oltre al premier Conte - il cui arrivo è previsto poco prima delle 10, accolto dal padre custode Mauro Gambetti, per partecipare all'accensione della Lampada votiva dei Comuni d'Italia, offerta quest'anno dalla Campania, e alla messa nella basilica e che successivamente si intratterrà per l'agape fraterna - anche il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il cardinale Crescenzio Sepe arcivescovo di Napoli che celebrerà la messa.
Lunga la tradizione della presenza dei capi di governo ad Assisi: si va da Amintore Fanfani nel 1962 , Giulio Andreotti nel 1977 e Bettino Craxi nel 1987 durante la 'Prima Repubblica', alle presenze di Romano Prodi nel 1997 e nel 2007, di Massimo D'Alema nel 1998, Silvio Berlusconi nel 2002, Mario Monti nel 2012, Enrico Letta nel 2013, Matteo Renzi nel 2014 e, lo scorso anno, Paolo Gentiloni. Giuseppe Conte sarà dunque il decimo capo di governo presente per l'occasione al Sacro Convento d'Assisi, nella cui basilica superiore è affrescato da Cimabue il nome 'Italia', scritto con la Y iniziale, prima citazione artistica della Nazione.
