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"Rischio democrazia illiberale", il monito di Prodi

05 ottobre 2018 | 09.16
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"E' un rischio che corriamo. Ci troviamo infatti nel caso in cui chi ha avuto il mandato popolare pensa di avere diritto a fare o a dire qualunque cosa. Come se l'elezione portasse in dote la proprietà del Paese". Lo afferma l'ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi, in una intervista al Corriere della Sera, parlando del rischio in Italia di "democrazia illiberale".

"E' una deviazione non solo italiana - sottolinea Prodi - . Penso alla Polonia e all'Ungheria, così vicina al cuore di Salvini. Penso alla scena dei ministri grillini affacciati al balcone di Palazzo Chigi. Commentando e diffondendo quelle immagini Di Maio ha scritto: 'Da quel balcone si sono affacciati per anni gli aguzzini degli italiani'. Veramente noi non ci siamo mai affacciati al balcone. Dove c'è l'istituzione non ci si affaccia al balcone".

Per Prodi si tratta di una deriva che ha origine "con il Vaffa di Grillo". Le prossime elezioni europee "possono segnare un punto di svolta. Lo spostamento a destra in corso nel Ppe ci chiede e allo stesso tempo facilita la costruzione di un raggruppamento che veda insieme, non nello stesso partito, ma alleati: socialisti, liberali, Verdi e macronisti. Uno schieramento politico accomunato dalla stessa idea di Europa".

Per l'ex premier serve uno schieramento che proponga "una politica economica da affiancare all'euro; la lotta alle disparità; la difesa comune e una linea condivisa su immigrazione, sicurezza, giovani e lavoro".

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