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Sicurezza

Dl sicurezza, fronda M5S si allarga?

02 novembre 2018 | 16.39
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Rebus fiducia sul decreto sicurezza, che lunedì approderà in aula al Senato dopo l'ok della Commissione. E nell'arena di Palazzo Madama si preannuncia battaglia su uno dei provvedimenti che finora hanno creato più tensioni all'interno della maggioranza M5S-Lega. Il governo non ha ancora deciso se porre o meno la questione di fiducia sul dl fortemente voluto da Matteo Salvini. "Parlarne ora è prematuro", spiega una fonte governativa. "Di fatto - ragiona con l'Adnkronos un senatore M5S - non è ancora stata presa una decisione. Posto che sarà ovviamente il governo a decidere, al momento non ci sono motivi parlamentari per metterla".

Un eventuale soccorso di Fratelli d'Italia e di parte di Forza Italia in teoria potrebbe convincere Luigi Di Maio ad accantonare l'ipotesi fiducia. "L'opposizione è la prima che non vuole andare a casa", osserva un membro dell'esecutivo giallo-verde. "Salvini ha sempre avuto due forni. Dove non arriva col Movimento si appoggia ai suoi alleati. Ma al di là di queste considerazioni scongiurare la fiducia è cosa buona per la democrazia", dice Elena Fattori, una dei 4 grillini che si oppongono al decreto. Il partito di Giorgia Meloni ha già annunciato il voto favorevole al dl che, secondo la leader, riprenderebbe molti temi cari al programma del centrodestra, pur con i dovuti distinguo. Se pensano di bloccarci con centinaia di emendamenti noi non ci stiamo, va ripetendo in queste ore Salvini, che sta valutando il ricorso all'arma della fiducia.

L''aiuto' da destra potrebbe consentire al Movimento di neutralizzare la fronda ribelle, che, per ora, oltre a Fattori, contempla Paola Nugnes, Gregorio De Falco e Matteo Mantero, ma potrebbe allargarsi. Non ha ancora sciolto le riserve Virginia La Mura, la senatrice che ha firmato una parte degli emendamenti presentati da Nugnes in Commissione. "Mi riservo di valutare in aula quello che accadrà - dichiara all'Adnkronos -. Ho una mia opinione in merito: se ho firmato quegli emendamenti vuol dire che sono d'accordo con i miei colleghi" ma "sono una persona libera, nel senso che osservo gli eventi. Andrò in aula a fare il mio lavoro. Non possiamo svuotare il Parlamento del suo significato".

Secondo La Mura alla fine "prevarrà il buonsenso" e sui rapporti con la Lega di Salvini aggiunge: "Non voglio confondermi con loro, sono diversi da noi. Affermare che ci hanno superato nei sondaggi è una cosa stupida. Dare risposte sui nostri temi richiede molto più tempo. Fare il reddito di cittadinanza è più complicato che chiudere i porti. Al momento ci stiamo annusando per capire i rapporti di forza. Ma non dimentichiamo che abbiamo preso il doppio dei voti della Lega...".

La collega Nugnes confida che alcune delle proposte di modifica presentate possano trovare spazio nel dibattito in aula: "Discutere nel merito il decreto e gli emendamenti - sottolinea Nugnes all'Adnkronos - è la scelta giusta e più appropriata, si potrebbe persino sperare che nella discussione in aula vengano accettati emendamenti che non hanno trovato ascolto in Commissione. Ma è pur vero che la visione governativa su questo provvedimento è ampiamente tracciata".

Per la parlamentare campana il dl Salvini "non aumenterà la sicurezza, pone nuovi problemi che non risolve, prova ad imporre un vero e proprio Stato di polizia, criminalizzando e reprimendo, ma la soluzione all'insicurezza non sta in questi sistemi. Sono stati invece ritirati emendamenti dei relatori sulla creazione di un fondo per la sicurezza e per la telesorveglianza che avevamo invece accolto con approvazione", conclude Nugnes.

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