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Lo schiaffo dei ribelli 5S

14 novembre 2018 | 08.30
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Uno schiaffo, durissimo, alla maggioranza e al M5S. E a darlo con ogni probabilità, proprio uno dei 'ribelli' del Movimento, il senatore Gregorio De Falco che con il suo voto potrebbe aver mandato sotto il governo su Ischia in Commissione al Senato, battuto per 23 voti a 22 sul decreto emergenze. Una mossa che ha scatenato l'ira dei vertici pentastellati, che ora meditano pesanti sanzioni contro l'ex capitano di fregata. Se preferisce non rispondere alla domanda sul voto con le opposizioni, il senatore 'dissidente' è però chiaro sull'emendamento all'articolo 25, approvato ieri sera e che disciplina le pratiche di condono sull'isola campana: "L'emendamento in questione - ha spiegato all'Adnkronos - è stato presentato da Papatheu di Forza Italia ed era analogo a quello che avevo presentato io".

Troppo per il Movimento, evidentemente, che ora lancia il diktat e si prepara a prendere provvedimenti. Ma De Falco non è il solo e nel mirino finiscono anche gli altri ribelli, fra cui Paola Nugnes che non era presente in Aula al momento del voto: a quanto apprende l'AdnKronos da vertici M5S, nel Movimento si sta verificando se il regolamento del Senato consenta di spostarli in Commissioni parlamentari meno decisive, con i senatori De Falco e Nugnes subito fuori dal gruppo M5S al Senato. E se per Nugnes si profila la sospensione, per De Falco è sempre più vicina l'espulsione dal Movimento. In ogni caso, entrambe le sanzioni comporterebbero l'immediata l'uscita dal gruppo di Palazzo Madama e il probabile passaggio al misto. Solo in un secondo momento arriveranno le sanzioni decise dal collegio dei probiviri, che riguarderanno non solo Nugnes e De Falco ma anche, stavolta per il 'dossier dl Sicurezza', Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura.

SALVINI - "Conseguenze? Chiedetelo agli amici del M5S". Commenta così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, intervenendo ai microfoni di Radio Anch'io, su Radio Rai 1, dicendosi tuttavia fiducioso che sul dl Genova "porremo rimedio in Parlamento". "Certo che se una ha avuto casa distrutta e attendeva anni una autorizzazione di concessione edilizia, un diritto ce l'ha. Detto questo - aggiunge - in Italia s'è costruito troppo e male, c'è troppo abusivismo", ha aggiunto.

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