Tensione tra Lega e Movimento 5 Stelle sul ddl anticorruzione, attualmente al vaglio delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio. A scatenare l'ira del Carroccio è stato il dietrofront dei grillini sulla scelta di elevare la soglia di denaro che obbliga i partiti a rendere pubblici i nomi dei finanziatori.
"Con i 5 Stelle avevamo raggiunto un accordo, ieri sera, per alzare l'asticella da 500 a 2mila euro. Ma oggi si son tirati indietro. Non si sta in maggioranza così...", si sfoga con l'Adnkronos Igor Iezzi, capogruppo leghista in Commissione Affari Costituzionali. Il riferimento è al'emendamento - firmato dai relatori grillini Businarolo e Forciniti - all'articolo 7 del disegno di legge contenente "norme in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici".
Salta, inoltre, la norma battezzata 'salva-Casaleggio'. Ieri le Commissioni hanno approvato l'emendamento della Lega che sopprime la norma secondo cui "un partito o movimento politico può essere collegato ad una sola fondazione o ad una associazione o a un comitato".