"In questi anni il Pd si è preoccupato più della felicità dei mercati che della felicità delle persone. E' per questo che, cari dirigenti, avete fallito. Ed è per questo che io, insieme a quelli che voi avete tradito, ci candidiamo a ricostruire il Partito democratico dalle sue fondamenta". Una durissima invettiva contro i vertici del partito. E' quella pronunciata nel corso dell'assemblea nazionale da Dario Corallo, il candidato più giovane alla segreteria Pd.
30 anni, figlio di un cronista parlamentare e componente della segreteria dei Giovani democratici, Corallo si è candidato alla segreteria nell'ottobre scorso dopo aver lavorato per un paio d'anni nell'ufficio stampa di Martina quando era ministro delle Politiche Agricole. "Sono 6 mesi che aspettiamo che qualcuno si renda conto che abbiamo preso il 18%. È inutile dire - aveva scritto in un lungo post su Facebook nel giorno dell'annuncio della candidatura - 'abbiamo capito' se poi ci prepariamo a celebrare Congressi con gli stessi che hanno distrutto tutto. Prima di qualsiasi proposta e di qualsiasi slancio occorre dirci con chiarezza che è necessario un azzeramento di ciò che il Pd è stato fino a oggi".