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Il caso

Burioni 'blasta' il giovane dem

18 novembre 2018 | 19.34
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Dario Corallo 'vittima' delle sue stesse parole. La dura invettiva pronunciata ieri in Assemblea Pd contro i vertici del partito, si è infatti ritorta contro il più giovane candidato alla segreteria dem. Meritando, addirittura, una delle ormai proverbiali 'blastate' del virologo Roberto Burioni, oltre che una marea di critiche da parte dei compagni di schieramento, a partire da Boschi passando per Migliore e Morani. Durante il suo intervento al congresso del partito, tentando di spiegare gli errori commessi dal Pd nel corso degli anni, Corallo si è infatti rivolto alla platea parlando di vertici che hanno "elevato a scienza vera e assoluta quelle che sono posizioni squisitamente politiche", mortificando nei fatti "come un Burioni qualsiasi" l'elettorato dubbioso. Apriti cielo.

"'Un Burioni qualsiasi' non me l'ha detto neanche la più inferocita delle mie ex", ha ribattuto su Twitter con ironia il virologo paladino delle vaccinazioni, per poi spiegare più approfonditamente su Facebook la delusione per l'attacco subito, fino a giungere a una conclusione definitiva: "Ho fatto la scelta giusta - scrive - a non candidarmi". Il riferimento del medico è, ovviamente, alla proposta dell'ex segretario dem Matteo Renzi che avrebbe voluto il professore in lista per le elezioni del 4 marzo scorso. Proposta rifiutata da Burioni che ieri, in un lungo sfogo, ha puntato il dito contro la politica e il 'fuoco amico'.
"Doveva succedere, ed è successo. Alla fine - ha scritto Burioni in un post - gli attacchi contro di me arrivano anche dal Partito Democratico (al quale secondo la vulgata dovrei essere contiguo), dove un candidato alla segreteria si lamenta perché nel suo partito sono state: "elevate a scienza vera e assoluta quelle che sono posizioni squisitamente politiche". Al di là del dileggio nei miei confronti che mi dispiace, visto che io da due anni faccio del mio meglio per spiegare le cose che so a coloro che le cose non le sanno, trovo la questione molto grave in quanto ci fornisce la dimostrazione che nessun partito è immune dalla tentazione di fregarsene della scienza (e della salute delle persone), per accarezzare il pelo all'ignoranza sperando di portare a casa dei voti alle prossime elezioni".
Questo, secondo il virologo, confermerebbe che "ho fatto la scelta giusta a non candidarmi, perché una posizione indipendente mi consente di essere libero da tutti i partiti e di potere servire solo la verità dei libri che ho studiato. Da me, almeno fino a quando non mi sarò stancato (momento non lontano), ascolterete solo e solamente la voce della scienza e della medicina. Quella medicina che sbaglia, che è imperfetta perché fatta da uomini ma che alla fine ci salva non di rado la vita", conclude Burioni, postando non a caso la foto della Bocca della Verità.

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