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Dl sicurezza

"Non siamo dissidenti", parlano i deputati 5S

20 novembre 2018 | 15.16
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il campanello d'allarme suonato dai 19 deputati 5 Stelle che, in una lettera indirizzata al capogruppo Francesco D'Uva, hanno chiesto di intervenire con alcune modifiche sul dl sicurezza (anzi, 18, visto che Luigi Iovino si è sfilato spiegando che la sua firma in calce al documento è stata inserita per "errore") ha "sortito l'effetto sperato", almeno a detta di alcuni dei grillini che hanno sottoscritto il documento e che ora si aspettano un cambio di rotta nei rapporti con il capo politico Luigi Di Maio e con il direttivo, auspicando maggiore ascolto da parte dei vertici pentastellati nei processi decisionali.

Nei 5 emendamenti M5S presentati in Commissione Affari Costituzionali al testo del decreto targato Matteo Salvini sono contenute "alcune delle nostre richieste", spiegano alcuni firmatari della lettera (gli emendamenti annunciati nella missiva dai 'dissidenti' erano 8), pur consapevoli che il testo rimane blindato. "Si tratta di emendamenti che il Movimento ha presentato per apportare delle modifiche migliorative al testo del decreto - spiega all'Adnkronos la deputata Gilda Sportiello, una dei 18 promotori del documento -. Sono stati presentati a firma della Commissione competente per conto del Movimento tutto, raccogliendo anche le richieste che insieme ad altri, come è noto, ho voluto esprimere".

"Credo che non si possa parlare assolutamente della nostra azione come dell'azione di alcuni dissidenti, anzi", rimarca la parlamentare campana, che spera in un ascolto costante anche in vista dei provvedimenti futuri: "Credo che sia la cosa più naturale che possa avvenire all'interno di un movimento politico democratico dove è essenziale avere degli spazi di discussione interni e di confronto che si mantengano sempre vivi".

I firmatari M5S della richiesta indirizzata al capogruppo Francesco D'Uva intervengono poi con una nota per smentire categoricamente chi li chiama 'dissidenti'. "Nulla di più falso - scrivono - Abbiamo sottoposto al capogruppo alcuni emendamenti al dl sicurezza che, nei principi, sono stati fatti propri dal MoVimento 5 Stelle in Prima Commissione".

"Abbiamo chiesto un dialogo più proficuo su un tema che ci sta a cuore e ci sorprende che il sano confronto democratico all'interno del gruppo venga raccontato o interpretato come una rivolta - sottolineano - Presentare emendamenti è una prerogativa parlamentare non un atto sovversivo. Ribadiamo la nostra totale adesione al MoVimento 5 Stelle e, com'è scritto nella lettera, che non è nostra intenzione complicare gli equilibri di governo", concludono i pentastellati.

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