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"Stiamo ancora insieme", parla il leghista fidanzato di Marion Le Pen

30 novembre 2018 | 16.32
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Marion le Pen con Vincenzo Sofo (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Marion le Pen con Vincenzo Sofo (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Le nozze no, la politica sì. Vincenzo Sofo, il fidanzato di Marion Le Pen, il 'talebano', calabrese di origine e leghista 'per scelta', resta un attimo interdetto, quando gli si chiede di scegliere l'ordine da seguire nella sua presentazione. Poi punta deciso e all'AdnKronos dice: "Sono fiero di essere un calabrese leghista della prima ora, quando, ai tempi di Bossi poteva sembrare una contraddizione, quasi una eresia". Della biondissima Marion Maréchal, figlia della sorella di Marine Le Pen e nipote del fondatore del Front National francese, Jean Marie, parla malvolentieri.

"Siamo tuttora fidanzati - ammette - lei vive in Francia, io a Milano". "Ma condividiamo la passione politica per il sovranismo e per le lotte identitarie", assicura il 31enne fedelissimo di Salvini, riferendosi a quella ragazza che è stata la più giovane parlamentare della storia della Francia repubblicana. Ora lei ha fatto un passo indietro dalla politica militante. "Sta facendo un discorso altrettanto politico - ribatte Sofo - sta lavorando per formare la classe dirigente. La sua scuola ha queste finalità", riferendosi all'attività promossa dalla fidanzata Giovanna D'Arco della destra francese.

Un rapporto sentimentale che dura da alcuni anni, reso noto lo scorso luglio, da foto paparazzate che li ritraevano giovani e belli sulle spiagge liguri, in un momento di relax a margine di una kermesse politica. "Sono state foto scattate senza che ne fossimo al corrente", assicura il leghista. "Se lo avessi saputo avrei indossato un costume diverso...", dice ancora Sofo. Dopo il fidanzamento ("confermato") arriva, a volte, il matrimonio: Sofo ride, poi serio taglia cortissimo: "Parlo solo di politica". E allora spiega il progetto sovranista, su cui lavora con il suo Think Thank, il 'Talebano'.

Per Sofo "quello del sovranismo è un percorso che sta arrivando alla sua maturazione, un percorso iniziato nel 2010, quando Fini aveva appena dissolto An". "In quel momento - ricorda - c'erano il mondo leghista e quello della destra identitaria che erano due vasi non comunicanti e noi abbiamo cercato un ponte fra questi due mondi, puntando sulla nascita del movimento sovranista italiano". Per Sofo "Salvini era la persona giusta, arrivata al momento giusto: lo abbiamo supportato, ed ora eccoci qui".

Ora si punta alle europee: "La sfida è quella di tradurre i sovranismi nazionali, dandogli respiro europeo, una visione d'insieme dell'Europa dei popoli". "Noi sovranisti italiani dobbiamo individuare i paesi che possono farsi carico del cambiamento europeo" puntando sull'avanguardia dell'Europa latina. "Francia, Spagna e Italia, devono prendersi questa responsabilità, piuttosto che i paesi di Visegrad, in grado di esprimere populismi a respiro solo nazionale".

"La Francia ha il problema del sistema elettorale che non permetterà mai alla Le Pen di andare al governo, in Spagna il processo sovranista è ancora all'inizio, ma ci arriveranno anche loro", conclude il 'Talebano'.

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