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M5S in pressing per rinvio discussione Global Compact

04 dicembre 2018 | 17.13
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La data cerchiata di rosso sul calendario è quella del 22 dicembre, quando in Aula alla Camera si discuterà la mozione di Fratelli d'Italia sul Global Compact, l'accordo voluto dalle Nazioni Unite per dare una risposta globale al problema dell'immigrazione. Ma da parte del M5S, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo, sarebbe partito il pressing per provare a spostare la discussione a febbraio. Una opzione, spiegano autorevoli fonti dell'esecutivo legastellato, dettata dal fatto che in questo momento ci sarebbe "troppa emotività" per prendere una decisione sull'adesione al patto Onu, che è stato già firmato da oltre 190 Paesi e sarà adottato al summit di Marrakech, in Marocco, il 10 e l'11 dicembre. Vertice al quale il premier Giuseppe Conte non parteciperà.

Il governo ha infatti scelto di disertare l'appuntamento e di parlamentarizzare il dibattito sul tema, riservandosi di "aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato", come ha scritto lo stesso presidente del Consiglio in una nota, giorni fa. Netto il no della Lega e di Matteo Salvini alla firma del Global Compact. Mentre nel M5S coesistono varie sensibilità. Per il presidente della Camera Roberto Fico, ad esempio, l'Italia "dovrebbe aderire al Global Compact" perché l'accordo "ci consentirebbe di non restare soli nella gestione dell'immigrazione". Gli ha fatto eco il presidente M5S della Commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia, per il quale il Global Compact "è una dichiarazione di intenti che sancisce principi, senza intaccare quello della sovranità nazionale. Basta leggere attentamente il testo".

Da fonti M5S favorevoli all'accordo viene sottolineato in particolare un passaggio del testo del documento Onu. "Il Global Compact - si legge nel brano tradotto - riafferma il diritto sovrano degli Stati di determinare la propria politica migratoria e la propria prerogativa di governare il fenomeno migratorio all'interno della propria giurisdizione, in conformità con il diritto internazionale". "All'interno della propria giurisdizione sovrana - recita sempre il documento - gli Stati possono distinguere tra immigrazione regolare e irregolare e inoltre determinano le proprie leggi e politiche per implementare il Global Compact, prendendo in considerazione le differenti realtà nazionali, le politiche, le priorità e i requisiti per l'ingresso, la residenza e il lavoro, in conformità con il diritto nazionale". Un passaggio che viene considerato dalle stesse fonti in linea con lo spirito di questo governo. Per evitare spaccature in seno alla maggioranza, l'obiettivo è "rinviare la discussione per far leggere il testo a tutti", sottolineano esponenti dell'ala ortodossa M5S.

In Senato, intanto, la maggioranza ha respinto le proposte avanzate dalle opposizioni che chiedevano che il governo riferisse sul Global Compact, anche alla luce della mancata partecipazione del premier Conte al vertice di Marrakech. M5S e Lega hanno inoltre respinto la richiesta di un'informativa da parte del vice premier Luigi Di Maio in merito alle vicende in cui è coinvolta l'azienda della famiglia.

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