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Minniti gela i renziani

05 dicembre 2018 | 21.03
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"E poi i parlamentari dovrebbero firmare questo impegno a non uscire dal Pd...". Quando Marco Minniti ha elencato le sue condizioni per confermare la sua candidatura al Congresso, gli sherpa renziani che lo hanno incontrato nel pomeriggio hanno strabuzzato gli occhi. "Ma anche solo l'idea è offensiva per i nostri....", ha allargato le braccia per primo Luca Lotti e poi anche Lorenzo Guerini e Ettore Rosato. E Minniti, dopo il 'surplus' di riflessione seguito all'incontro di oggi, sarebbe orientato a ritirare la propria candidatura. Lo spiegano fonti parlamentari vicine all'ex ministro dell'Interno.

Con l'addio di Minniti alle primarie del Pd per i renziani si pone la questione di come affrontare il Congresso. "Io non sono candidato a nulla" spiega Guerini all'Adnkronos.

All'incontro Lotti e Guerini si erano presentati con le migliori intenzioni e alla vigilia avevano anche lasciato trapelare un certo ottimismo. "L'area c'è. E' tutta con te - hanno detto a Minniti - Le firme per la candidatura le abbiamo raccolte noi, in pochissimo tempo abbiamo trovato 500 sindaci che hanno sottoscritto il manifesto per te". L'appoggio dei renziani, insomma, era assicurato. Ma nel corso dell'incontro molte delle preoccupazioni di Minniti avrebbero riguardato le future mosse di Matteo Renzi e l'eventuale nascita di un nuovo movimento. Una prospettiva, evidentemente, considerata non in termini positivi per il Pd dall'ex ministro.

All'incontro è anche seguito un secondo tempo telefonico con i soli Guerini e Rosato. Con l'aggravante che tra i deputati renziani intanto impegnati alla Camera con la manovra si diffondeva la voce dell'impegno scritto richiesto da Minniti: "Ma davvero? Non è possibile. Ormai il filo si è rotto...", ragionavano i deputati dem.

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