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Spataro: "Procura unica competente a informare"

06 dicembre 2018 | 15.49
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Si sono concluse ''solo'' ieri sera ''non prima'', a Padova con l'esecuzione di un arresto, le operazioni delegate dalla procura di Torino alla Squadra Mobile del capoluogo piemontese e relative all'operazione contro la mafia nigeriana. A darne notizia una nota del procuratore di Torino, Armando Spataro.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che aveva twittato la notizia dell'operazione, Spataro ribadisce che ''la procura di Torino, l'unica competente in ordine alla direzione delle indagini, al rilascio della delega per la esecuzione di provvedimenti cautelari e alla gestione ed autorizzazione alla diffusione delle conseguenti informazioni ha potuto emettere solo nella mattinata odierna il presente comunicato stampa per non compromettere l’esito delle operazioni delegate che non si erano concluse il 4 dicembre, ma, come si è detto, ieri sera''.

Nella nota, il procuratore Spataro sottolinea che sulla base delle fonti di prova raccolte dalla Squadra Mobile di Torino nel corso di lunghe indagini svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti e controlli sul territorio, lo scorso 16 novembre a seguito di una richiesta della Dda, il gip del Tribunale di Torino ha emesso 15 ordinanze di custodia cautelare, di cui 14 in carcere e 1 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti indagati per i reati di associazione di tipo mafioso (contestato a 9 indagati) e reati connessi in tema di favoreggiamento di immigrazione illegale (contestato a 3 indagati), favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione (contestato a 6 indagati) e introduzione nel territorio dello Stato di ovuli contenenti cocaina per poco meno di due etti e mezzo (contestato a 3 indagati).

In merito alle misure cautelari, il procuratore precisa, poi, che ''sono stati arrestati sei indagati su nove per associazione di stampo mafioso, di cui uno si trovava già in carcere per altra causa, e tre su sei per gli altri reati, tra cui una indagata per violazione della legge sugli stupefacenti posta agli arresti domiciliari'', mentre ''altri sei indagati sono rimasti latitanti''. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari, unitamente a perquisizioni, sottolinea ancora nella nota il procuratore, è avvenuta ad opera della Squadra Mobile di Torino, che si è coordinata con lo Sco e con le questure di Treviso e Padova.

''L’associazione di stampo mafioso oggetto della indagine in corso è denominata 'Eiye' o 'Supreme Eiye Confraternity', sodalizio diffuso in altre parti d’Europa'' fa sapere infine Spataro sottolineando che ''non sono stati effettuati, dunque, fermi o arresti di iniziativa della polizia giudiziaria'' e che ''non si possono fornire altre informazioni, dovendosi peraltro rispettare le valutazioni del giudice procedente all’esito degli interrogatori di garanzia''.

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