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Di Battista si infila il gilet giallo

10 dicembre 2018 | 09.31
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Alessandro Di Battista dalla parte dei gilet gialli. L'ex parlamentare del M5S con un lungo post su Facebook esprime il suo appoggio al movimento che sta protestando da settimane in Francia definendo "sacrosanta" la loro battaglia. "Sono stati definiti fascisti, lepenisti, populisti di destra...il gioco - osserva - è sempre lo stesso, catalogare per dividere!". "Credo che il Movimento 5 Stelle - sottolinea poi - debba dare il massimo supporto a questo movimento di cittadini francesi che chiede diritti, salari giusti, la fine dell'impero delle privatizzazioni e il controllo della finanza da parte degli Stati".

"Penso ai cittadini scesi in piazza a Torino, esempio di lotta consapevole - aggiunge riferendosi alla manifestazione No Tav di sabato -, penso alla nazionalizzazione di autostrade, penso al diritto dei migranti di stare a casa loro, diritto negato proprio dalle conseguenze della globalizzazione, penso alle guerre di invasione trasformate in missioni di pace dalle quali è bene uscire il prima possibile, penso alla necessità di un reddito universale perché nota Di Battista - in tempi di intelligenza artificiale e robotica la piena occupazione sarà un'illusione, penso ai “macroniani” d'Italia... già iniziano a prendere le distanze dopo aver descritto quest'ometto dei Rothschild come il nuovo De Gaulle. Saranno forse colmi di vergogna ma la vergogna - rimarca - è un sentimento rivoluzionario e lorsignori di rivoluzionario hanno solo i conti in banca". "Penso - insiste - all'immagine di quei ragazzi francesi inginocchiati con le mani sulla testa, alcuni faccia al muro. Che indecenza! Il sistema li ha messi in ginocchio due volte, prima negandogli il futuro e adesso provando ad impedirgli di andare a riprenderselo. Io sto dalla loro parte".

"Queste - prosegue Di Battista - sono le battaglie che cambiano il destino di una Nazione, quelle contro il PUC, il partito unico del cemento, quelle contro l'impero dei Benetton, quelle contro il primato della finanza sulla politica. Una battaglia sacrosanta da combattere è quella sul recupero di miliardi di euro che la Chiesa deve allo Stato, e lo dico da cattolico praticante! Il Movimento combatta le battaglie giuste sempre e comunque ricordandosi - conclude - che i conti si fanno alla fine e che i sondaggi lasciano il tempo che trovano".

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