L'incontro e la foto con l'ultras pregiudicato? "Mi faccio carico di qualche polemica, anche se vado a fare la comunione la mattina, c'è polemica". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini, parlando in diretta streaming dal Comune di Sorbolo (Parma), dove si è recato per la consegna alla Guardia di Finanza un immobile sequestrato alla 'ndrangheta. "Sono andato ad Atene, con il low cost della Ryanair, con qualcuno che aveva qualche problema nel passato, ma io i problemi voglio risolverli, non mi pento di nulla", ha aggiunto il ministro.
"Salvini? Non poteva sapere che Luca Lucci avesse delle pendenze perché loro due non si conoscevano e non si erano mai visti prima della festa della curva". Così Giancarlo Capelli, detto il Barone, storico ultrà rossonero ed esponente della curva milanista a 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1. "Il Ministro era in aereo con noi nella trasferta di Atene ma l'unico a cui ha stretto la mano sono stato io, che proprio in quella occasione l'ho invitato alla festa della curva". Allora perché Salvini e Lucci si sono salutati in quella occasione? "Io gli ho indicato che Lucci era il responsabile della Curva, e secondo me era giusto che lo conoscesse. Quando si parla di Milan tra di noi ci abbracciamo".
Capelli ha sentito Lucci dopo questa bagarre mediatica. "E' dispiaciuto per quello che è successo dopo la stretta di mano, mi ha detto 'se avessi saputo non gli avrei dato la mano'". Lei invece conosce da tempo Salvini? "Lo conosco perché Matteo veniva in curva nelle brigate, da giovane, 20 anni fa". Avete fatto un coro anche al Ministro in occasione della festa rossonera? "No, semmai è lui che deve cantare quando viene a vedere il Milan".
