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Si dimette il capo di gabinetto del Mef

19 dicembre 2018 | 15.43
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(Fotogramma)
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Ha rassegnato le dimissioni il capo di gabinetto del ministero dell'Economia Roberto Garofoli, da tempo sotto attacco del Movimento 5 Stelle. A quanto apprende l'Adnkronos, al suo posto, accanto al ministro dell'Economia Giovanni Tria, potrebbe arrivare Luigi Carbone, esperto di semplificazione amministrativa e già componente dell'autorità per l'Energia elettrica. Ex magistrato, arrivato al Tesoro con l'allora ministro Pier Carlo Padoan sotto i governi Pd di Renzi e poi Gentiloni, era stato accusato dai pentastellati di essere 'la manina' che aveva introdotto in manovra una norma pro-Croce Rossa.

Per Garofoli "mi dispiace molto, lui all'inizio mi aveva detto che probabilmente voleva cambiare, io lo avevo obbligato a rimanere fino alla legge di bilancio", dice ai cronisti al Quirinale il ministro Tria, dopo le dimissioni. "Domani - aggiunge - parlerò con lui. Ora torna al suo mestiere nella magistratura".
"Garofoli aveva deciso di andare via" già a giugno ma "io avevo chiesto di restare poiché entravo in un ministero complesso e dovevo lavorare al Def. Mesi fa mi aveva avvertito che finita la legge di Bilancio sarebbe andato via", ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria a ‘Porta a Porta’ sulle dimissioni del capo di gabinetto del Mef Roberto Garofoli.
Sul caso glissa invece il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A una cronista che insiste sulle dimissioni del tecnico, il premier risponde con una battuta: "Questa domanda me la faccia alla conferenza di fine anno - risponde dopo aver deciso con i giornalisti la data della conferenza stampa di fine anno, presumibilmente sabato prossimo - la tenga buona per quell’occasione, se la giochi lì". "Questa volta non c’entro, non è colpa mia", il commento del vicepremier Matteo Salvini.

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