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'Missione 007', Di Maio al contrattacco di Berlusconi

21 dicembre 2018 | 13.52
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(Fotogramma)
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Alla 'operazione scoiattolo' di Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio replica con la 'missione 007'. I vertici del Movimento 5 Stelle, riferiscono all'Adnkronos fonti parlamentari grilline, starebbero vivendo con apprensione le ultime mosse del leader di Forza Italia, il quale ha invitato i suoi parlamentari a darsi da fare per sondare i 5 Stelle più delusi dalla gestione Di Maio per cercare di portarli nella 'casa azzurra'.

Le ultime dichiarazioni del vicepremier - "ho detto ai nostri parlamentari: fingetevi interessati e registrate" - non andrebbero affatto lette come 'boutade'. Il titolare del Mise, a quanto si apprende, ha mandato un messaggio ai suoi che gli chiedevano conto delle ultime affermazioni sulla presunta 'compravendita' caldeggiata dal Cav. E Di Maio ha colto l'occasione per lanciare quella che qualcuno ha ribattezzato 'missione 007'.

"Vi confermo che è così - si legge nel messaggio di Di Maio, visionato dall'Adnkronos - alcuni parlamentari hanno raccolto informazioni preziose... Da oggi invito tutti quanti a farlo. Se questa gente vi avvicina registrate tutto. Vediamo se c'è materiale anche per la procura della Repubblica". Il vicepremier grillino chiude così il messaggio: "Daremo una piccola dimostrazione di come funziona l’agente sotto copertura dello spazzacorrotti", l'ultima legge anticorruzione varata dall'esecutivo gialloverde.

Un messaggio, osservano esponenti del Movimento, che testimonierebbe la preoccupazione del leader M5S per le future mosse di Berlusconi. "Sicuramente ci sono movimenti - confida all'Adnkronos un deputato dei 5 Stelle -. Forza Italia si sta muovendo, sta cercando di prendere sempre più contatti".

Ma se alla Camera "non c'è una grande una voglia di passare dalla parte di Fi perché i colleghi più scontenti sono molto più ideologici verso sinistra", il discorso cambierebbe al Senato, dove tra l'altro i numeri della maggioranza ballano e resta ancora congelata la questione dei cinque 'ribelli' sotto procedura disciplinare dei probiviri (Gregorio De Falco, Elena Fattori, Paola Nugnes, Matteo Mantero, Virginia La Mura).

"A Palazzo Madama - racconta un eletto alla prima legislatura - ho notato una forte preoccupazione di alcuni vecchi del Movimento, vicini a Di Maio". I rumors che girano è che le telefonate dei forzisti si stiano facendo sempre più frequenti: "ma sono solo voci", precisa il parlamentare. Tra i più preoccupati, raccontano, ci sarebbero i senatori della Commissione Antimafia. Tuttavia, "gli amici della Lega con cui parlo dicono che Salvini non accetterebbe neanche l'offerta messa sul piatto qualora Fi facesse il 'lavoro sporco'", dice a taccuini chiusi un altro parlamentare M5S.

SIBILIA: EPOCA DEL MERCATO DELLE VACCHE È FINITA - "No al mercato delle vacche. L'epoca del mercato delle vacche è finita" dice all'Adnkronos Carlo Sibilia, sottosegretario M5S al Viminale, in merito alle voci sui tentativi di Forza Italia. "A Berlusconi dico una cosa molto semplice. Giù le mani dai nostri parlamentari, no al 'mercato di riparazione' del fantacalcio a gennaio. Chi fa parte del M5S crede nelle idee. Se dovessero arrivare 'offerte' a qualcuno dei nostri -avverte - non esiteremo ad andare in procura per denunciare questa indecenza".

BERLUSCONI: NESSUN MERCATO ACQUISTI - Ma quale campagna acquisti... Convinto che i grillini delusi verranno da soli, attratti dalle sirene di Fi, Silvio Berlusconi, a quanto apprende l'Adnkronos, 'sfida' Luigi Di Maio. Della serie, Di Maio vada pure in Procura, non c'è nessun mercato dei voti, semmai guardi dentro casa sua e si chieda perché ci sono tanti maldipancia. Dopo il passaggio del grillino Matteo Dall'Osso a Fi il Cav pronostica che altri pentastellati potrebbero arrivare, a cominciare dal Senato dove i numeri sono ballerini e la maggioranza M5S-Lega è a forte rischio, perché i più consapevoli fra loro si stanno rendendo conto innanzitutto di essere al servizio di due-tre persone al massimo e si tratta di eseguire solo ordini di scuderia.

Non solo, per Berlusconi un fattore decisivo è la paura di perdere la poltrona, una preoccupazione che attanaglia innanzitutto i parlamentari grillini al secondo mandato, sicuri di non essere ricandidati, e chi si è ritrovato in Parlamento senza voti e una campagna elettorale. Parecchi di loro si stanno ponendo il problema di come salvare sé stessi e l'Italia, va ripetendo ai suoi il leader azzurro.

Tra gli azzurri, poi, molti invitano a non sottovalutare anche un altro elemento importante, quello economico. Basta fare due conti in tasca, infatti, e capire, spiegano fonti forziste, che a tanti pentastellati converrebbe lasciare il Movimento, che chiede a ogni deputato e senatore di 'restituire' somme di non poco conto. "Con noi, invece, i grillini potrebbero incassare e conservare quasi l'intera indennità parlamentare", fa notare un parlamentare forzista di lungo corso. Un concetto espresso da Berlusconi già dal palco del Congresso dei giovani di Fi, l'11 novembre scorso, quando lanciò ufficialmente lo scouting tra i grillini, di recente ribattezzato 'operazione scoiattolo': "Ci sono poi alcuni parlamentari che faranno i conti anche con il loro portafogli, perché partecipando a un gruppo autonomo potranno tenersi i 14mila euro dello stipendio anziché versarne 8mila al loro partito".

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