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Sea Watch 3

Migranti, Salvini tiene il punto

05 gennaio 2019 | 11.35
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(AFP)
(AFP)

Resta alta la tensione nel governo gialloverde sui migranti della Sea Watch 3. Sebbene non ci sia l'intenzione di tornare indietro sulla "politica migratoria di questi mesi", che "ha ridotto gli sbarchi in Italia in maniera considerevole", per il vicepremier Luigi Di Maio, "quando si parla di donne e bambini, l'Italia deve dare una lezione di umanità a tutta l'Europa". E torna quindi ad attaccare l'Unione europea che "nasconde la testa sotto la sabbia" e Malta che "finge di non vedere".

"Rispetto a questo disimpegno ignobile, come Italia siamo disponibili a prendere le donne e i bambini perché nessun bambino può essere lasciato 14 giorni in mezzo al mare perché l'Unione europea o Malta non fanno il loro dovere", ha sottolineato Di Maio.

Ad apprezzare l'apertura del vicepremier 5 Stelle, inaugurata già venerdì, il presidente della Camera Roberto Fico che, su Facebook, scrive: "Sono convinto che l'iniziativa presa ieri (venerdì, ndr) da Luigi Di Maio sia un segnale importante e ne sono contento. Allo stesso modo credo fortemente che l'Italia non debba essere lasciata sola, così come nessun altro Paese debba essere lasciato solo a gestire questioni complesse".

A rimarcare le parole di Di Maio, nel tardo pomeriggio anche una nota dei deputati e le deputate del M5S in Commissione Politiche UE alla Camera: "L’Italia, come ha ribadito il vicepremier Luigi Di Maio, ha già fatto la sua parte dando una lezione di umanità ad altri Paesi che continuano a dimostrare chiusura e scarsa collaborazione per una questione di vitale importanza che riguarda tutti".

"L’obiettivo è garantire la sicurezza delle persone in primo luogo e quindi senza dubbio anche per le donne e i bambini a bordo della nave Sea Watch 3 e per questo saremo pronti ad accoglierli dando uno schiaffo morale a un’Europa che così non va più bene. Siamo convinti che con il grande impegno del Governo Conte, le Elezioni Europee di Maggio saranno la giusta occasione per i cittadini di dire a gran voce che così non si può andare avanti".

"L’Italia c’è e tende una mano a chi ha bisogno, ma non deve mai più essere lasciata sola per l’indifferenza di qualche euro burocrate che per troppo tempo ha girato la faccia dall’altra parte. A Maggio finalmente i cittadini potranno decidere di mandarli a casa, e siamo convinti che questo accadrà", concludono i portavoce del MoVimento 5 Stelle.

Resta invece della sua idea Matteo Salvini, che ribadisce: "Non cediamo ai ricatti. Due navi Ong sono in acque territoriali maltesi: le persone a bordo devono essere fatte sbarcare a La Valletta. Oppure, visto che le Ong hanno bandiera olandese e tedesca, chiedano aiuto a Berlino e Amsterdam per attivare immediatamente un corridoio umanitario".

"A questo proposito, non risulta che Olanda e Malta abbiano mai attivato corridoi umanitari come invece fatto dall'Italia. E ancora. Una delle due Ong, la 'Prof Albrecht Penck', ha violato una delle più logiche ed elementari regole per il soccorso delle persone in mare: nonostante avesse ricevuto una indicazione ufficiale dalla guardia costiera di Tripoli, che stava per intervenire e quindi chiedeva alla Ong di restare ferma, aveva deciso di disobbedire, caricare a bordo gli immigrati e fuggire" sottolinea, definendo "vergognoso l'atteggiamento dell'Europa che tace": "Evidentemente le lezioncine di umanità vanno indirizzate solo all'Italia. Non cediamo ai ricatti e alle menzogne".

Arriva poi la posizione della Ong. "#SeaWatch non è un hotspot galleggiante, è una nave di soccorso. È necessario procedere allo sbarco immediato di tutti i 32 ospiti soccorsi da 2 settimane" sottolinea su Twitter 'Sea Watch Italy'. "Lo sbarco - prosegue l'organizzazione - non può essere subordinato al raggiungimento di un accordo sulla distribuzione delle persone tra Stati membri". "Auspichiamo - si legge poi in un nuovo tweet in risposta all'appello lanciato da un gruppo di eurodeputati del Partito democratico per chiedere alla commissione Ue di mobilitarsi si legge - e facciamo appello a voi affinché nei tempi più rapidi venga trovata una soluzione ragionevole in modo da garantire un porto, cure mediche e cibo a donne, bambini e uomini in balia delle onde. Grazie per il sostegno".

E c'è anche la netta presa di posizione della Comunità di Sant'Egidio: "E' una vera vergogna per l'Europa che non si trovi una soluzione per mettere in sicurezza un piccolissimo gruppo di profughi" e "si tratta di un doveroso gesto di umanità che si deve realizzare subito" dice all'AdnKronos il suo portavoce Roberto Zuccolini, sottolineando come "non agire entro le prossime ore vorrebbe dire offrire al mondo l'immagine di una Ue incoerente con i suoi valori fondativi, con la sua storia e la sua tradizione: un atteggiamento incomprensibile anche rispetto al forte calo non solo degli sbarchi in Italia ma anche degli ingressi irregolari in tutto il Continente europeo".

MIGRANTES - Infine, dice all'AdnKronos monsignor Guerino Di Tora, presidente di 'Migrantes' (fondazione della Cei), "di fronte a situazioni umanitarie che richiamano scenari di morte, non ci si può tirare indietro e sentirsi ugualmente con la coscienza a posto".

"Il tema delle migrazioni, che ora ci si ripresenta davanti con la vicenda delle navi bloccate in mare e con il caso di alcuni sindaci che hanno preso posizione contro l'applicazione del decreto Salvini sulla sicurezza, deve farci riflettere sul fatto che le persone comunque fuggono da situazioni di emergenza e di guerra" afferma Di Tora, ricordando che "non c'è solo la guerra fatta con le armi; ci sono anche le guerre della fame, della povertà, della siccità, dell'odio tribale, del terrorismo. Sono tutte realtà anche diverse ma che hanno in comune il fatto di portare ugualmente a una situazione di morte ed è normale che si fugga da simili realtà".

Il presidente di Migrantes ribadisce che "il fenomeno migrazione non può considerarsi un'emergenza ma al contrario è una realtà destinata a cambiare la geopolitica mondiale e che, quindi, va giustamente governata e non lasciata a sé stessa. Ma governare non vuol dire chiudere la questione, facendo finta che non esista. Oggi, con il decreto sicurezza, si pongono obiettivamente gravi problemi di coscienza per quei sindaci che si vedono costretti a rinunciare al loro senso di umanità. La situazione - è il monito dell'esponente della Cei - rischia di dividere profondamente anche la coscienza di tanti italiani".

LA REPLICA DI SALVINI - "Mi spiace se qualcuno da parte del Vaticano, oggi ho visto che la Cei ha invitato ad accogliere: abbiamo già accolto abbastanza, adesso dobbiamo occuparci e preoccuparci degli italiani", ha risposto Salvini nel corso di un comizio a l'Aquila. "Fino a quando sono ministro dell'Interno io - ha quindi ribadito -, i porti italiani per i trafficanti di esseri umani sono chiusi: non sbarca nessuno, in Italia si arriva chiedendo permesso e per favore e dicendo grazie".

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